• Rosarno, il sindaco interviene alla Festa di Avviso Pubblico sulla legalità e il capogruppo di Grande Sud si dice “indignato”
    04/11/2012 | Giacomo Saccomanno, Grande Sud Rosarno | Comunicato

    giacomo saccomanno

    ROSARNO – Il consigliere comunale di Grande Sud e già sindaco del comune di Rosarno dal 2003 al 2005, avvocato Giacomo Saccomanno, indignato dell’intervento del sindaco in Padova, alla Festa nazionale di Avviso Pubblico, intitolata “Legalità Organizzata” ed in merito a dichiarazioni non veritiere ed altamente dannose per la dignità dei cittadini, dei giovani, delle associazioni e della classe dirigente, ha, nel segnalare le contraddizioni e non verità esistenti nelle parole del primo cittadino di Rosarno e ricordando che proprio l’amministrazione Saccomanno, appena insidiatasi ha creato, nel 2003, l’innovativo Ufficio dei Garanti, composto da un magistrato, da un vice prefetto e da un vice questore, a garanzia dei cittadini e della buona amministrazione, interpellato ed interrogato il signor sindaco, dottoressa Elisabetta Tripodi, sulle problematiche sopra evidenziate, chiedendo, espressamente, di conoscere:

     

    Quale siano le pratiche per le quali non vi è stata costituzione di parte civile, con espressa indicazione delle date e dei soggetti che hanno omesso ciò, essendoci una deliberazione del Consiglio Comunale, emessa nel periodo 2003/2005 e mai revocata, che obbligava la Giunta comunale ad eseguire tale costituzione in tutti i processi di ndrangheta; Chi sono i soggetti che si sono posti in contrasto con la delibera del Consiglio Comunale di costituzione di parte civile, nella attuale amministrazione, che hanno imposto il sindaco a “quasi costringerli” a votare tale atto, con indicazione di nomi e vicende; Di conoscere i nomi ed i ruoli dei soggetti che non hanno portato avanti, a dire del sindaco, dal 2003 al 2010 le pratiche dei beni confiscati alla ndrangheta ed acquisiti al patrimonio comunale; Di conoscere le attività e gli atti posti in essere in concreto dal Sindaco dal 2010 ad oggi in relazione all’utilizzo ed alla concessione del beni confiscati alla ndrangheta; Di precisare quali atti siano stati deliberati dall’Amministrazione comunale per affrontare le necessità ed i bisogni dei cittadini di Rosarno;

    elisabetta tripodi, sindaco di rosarno

    elisabetta tripodi

    Di indicare i minuti, le ore ed i giorni, in complessivo, nei quali il sindaco è stato in municipio in quasi i due anni di amministrazione, con comparazione dei giorni in cui,invece, si è portato fuori della città per tavole rotonde, convegni ed altro; Di indicare i nomi delle persone della sua maggioranza che minano alla durata della sua esperienza amministrativa essendo questa in “prima linea nei confronti dei clan”; Di indicare, con precisione e puntualità, i fatti di corruttela delle precedenti amministrazioni e le persone che hanno operato in tal senso; Di chiarire pubblicamente le ragioni per le quali nè il sindaco personalmente, nè l’amministrazione si sono costituiti parte civile nei confronti di Pesce Rocco, che ha trasmesso la lettera di minacce alla stessa; Di indicare, sempre con precisione e con dati oggettivi, gli atti assunti, che non siano di ordinaria amministrazione, per convalidare e comprovare la sua presunta azione contro i clan.

     

    Lo stesso consigliere, lamentando, ultimamente, l’abitudine di non rispondere alle legittime interrogazioni, ha anche avvisato il sindaco Tripodi, che in mancanza di preciso e puntuale riscontro, le affermazioni dallo stesso riportate e per come ut supra precisato potrebbero rappresentare elementi di rilevanza penale e, comunque ed in ogni caso, per l’evidente contenuto diffamatorio e calunnioso. Tale interrogazione è stata inviata ai capigruppo consiliari del Pd, Sel, Udc, Pdl, Agorà, Grande Sud e Lista Scopelliti ed ai responsabili dei partiti Fli, Psi e Pdci, oltre che al signor prefetto della provincia di Reggio Calabria e al signor procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palmi. A tutti i destinatari della interrogazione è stato chiesto un momento di profonda riflessione, dimenticando posizioni e colori partitici, per difendere la dignità dei cittadini, di tanti giovani, della città e della sua classe dirigente.