• Riorganizzazione della Direzione Dighe del ministero dei Trasporti, il sindacato dei dirigenti esprime preoccupazione
    13/11/2013 | Unadis, uffcio stampa | Comunicato

    ROMA – Provengono da più parti voci allarmanti sulla prossima riorganizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel cinquantesimo anniversario del Vajont, la Direzione Generale per le Dighe verrebbe soppressa (forse perché collocato a riposo dal 1 novembre il Direttore?). Pare, inoltre, che la riduzione delle direzioni generali – obbligatoria per i tagli della “spending review” – debba essere scontata in toto dall’ex Lavori Pubblici (Infrastrutture) a tutto vantaggio dei Trasporti. In particolare, si eliminerebbero ben sei Provveditorati Interregionali alle Opere Pubbliche creandone – da nove – solo tre: uno al nord, uno al centro ed uno al sud. Unadis, che già si oppose alla riduzione da 18 a 9 dei Provveditorati alle Opere pubbliche, vede con reale preoccupazione questo assetto. E’ chiaro che si sta consumando una follia istituzionale dato che lo Stato, proprio in un momento di crisi, abbandonerebbe il territorio. Risulterebbe, inoltre, che la bozza di riorganizzazione sia arrivata più o meno istituzionalmente alla competente Commissione del Senato, il cui Presidente (on. Matteoli, ex Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti) scandalizzato a seguito della lettura, avrebbe chiamato l’attuale ministro per cercare di fermare e far modificare il provvedimento. Ma ci sarebbero forti resistenze alla modifica e rettifica da parte del Capo Gabinetto e del ramo Trasporti. “Unadis ha inviato una propria ipotesi di riorganizzazione già dal 4 ottobre scorso – afferma Barbara Casagrande, Segretario Generale Unadis – e, nonostante i solleciti, ancora non veniamo convocati per parlarne. C’è forte preoccupazione tra i colleghi, che temono lo smantellamento dell’organizzazione dello Stato sul territorio e, in particolare, delle “Infrastrutture” che svolgono un rilevante compito di regolazione e stazione appaltante. Non vorremmo che tenersi doppioni di direzioni generali nel ramo trasporti significhi accontentare le lobby delle concessionarie, delle ferrovie,dell’autotrasporto, ecc. ecc. e ignorare i bisogni reali del Paese”.