• “Rifiuti Zero”: l’ideatore della strategia “Zero Waste”, Paul Connett, sarà in Calabria il 3 maggio
    27/04/2015 | e.d.g. | www.calabrianotizie.it

    (www.calabrianotizie.it- 25/04/2015) Secondo uno studio della Commissione Europea, una piena attuazione delle regole sui rifiuti consentirebbe di risparmiare 72 miliardi di euro l’anno, incrementando di 42 miliardi di euro il fatturato annuo del settore che gestisce i rifiuti e del settore del riciclo, creando peraltro oltre 400 mila posti di lavoro entro il 2020. Il rapporto di posti di lavoro creati dall’industria del riciclo rispetto a quella d’incenerimento/discariche è di 15 a 1. Ogni 15 posti di lavoro per il riciclo/riutilizzo se ne crea uno solo per discariche e inceneritori. Con la raccolta porta a porta 2 posti di lavoro ogni 1.000 abitanti.

    Dati supportati anche dal Consorzio nazionale imballaggi (Conai) e che ormai da diversi anni hanno spinto l’associazione Zero Waste Italy (Rifiuti Zero) a promuovere su tutto il territorio nazionale il protocollo “Rifiuti Zero“, ideato da Paul Connett.

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    Paul Connett

    Proprio lo scienziato statunitense sarà il 3 maggio in visita in Calabria, a Lamezia Terme, per un’iniziativa sui rifiuti organizzata da Zero Waste Italy. Tra circa un mese si terranno le elezioni amministrative in diverse città della nostra regione, tra cui appunto Lamezia, e l’obiettivo dell’associazione ambientalista è proprio quello di invitare le nuove amministrazioni comunali ad adottare i famosi 10 passi previsti dal protocollo per raggiungere o quantomeno tendere sempre di più allo zero per cento di rifiuti conferiti in discariche o inceneritori. “Ciò che noi chiamiamo rifiuto – dice il referente regionale dell’associazione Zero Waste, Pasquale Allegro – dovremmo cominciare a chiamarlo scarto, che può avere un ciclo di vita legato al recupero, al riutilizzo e al riciclaggio”.

    Alla strategia Rifiuti Zero hanno aderito finora due comuni calabresi dal 2012, Amaroni (Cz) eCerzeto (Cs), quest’ultimo già al 55% di differenziata.

    La ricetta di Connett prevede dieci passi, che sono stati inseriti in una delibera del Comune di Capannori nel 2007, primo comune in Italia ad adottare la strategia “Rifiuti Zero”, e sono degli obiettivi da raggiungere attraverso un cronoprogramma ben delineato.

    1. Il primo passo è la separazione alla fonte: organizzare la raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti non è un problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore aggiunto non è quindi la tecnologia, ma il coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale. Serve dunque la realizzazione di una pianificazione a monte.

    2. Da qui si arriva al secondo step che prevede una raccolta differenziata porta a porta, spinta, che appare l’unico sistema efficace di RD in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70%.

    3. Il terzo passo prevede la realizzazione di centri di compostaggio da realizzare prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori. La parte organica dei rifiuti, non essendoci in Calabria impianti di questo genere, attualmente finisce come rifiuto “tal quale” in discarica.

    4. Il quarto è il riciclaggio: realizzazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva.

    5. Al quinto punto troviamo la riduzione dei rifiuti: diffusione del compostaggio domestico, sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dell’acqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in bottiglia), utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in plastica con sporte riutilizzabili.

    6. La riduzione della produzione di rifiuti avviene anche con il riuso e la riparazione, attraverso la realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, in cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati, riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali, che costituisce circa il 3% del totale degli scarti, riveste però un grande valore economico, che può arricchire le imprese locali, con un’ottima resa occupazionale dimostrata da molte esperienze in Nord America e in Australia.

    7. Naturalmente per il cittadino deve essere conveniente praticare la raccolta differenziata. Ecco perché è necessaria l’introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Questo meccanismo premia il comportamento virtuoso dei cittadini e li incoraggia ad acquisti più consapevoli. “Oggi a Lamezia – spiega Allegro – noi cittadini paghiamo la tassa rifiuti sulla base dei metri quadri della nostra abitazione. E questo sistema ovviamente non incentiva l’aumento della RD”.

    8. All’ottavo passo vi è il recupero dei rifiuti: realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD, impedire che rifiuti tossici possano essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua.

    9. Centro di ricerca e riprogettazione: chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle di RD, recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.

    10. Si arriva così all’azzeramento rifiuti: raggiungimento entro il 2020 dell’azzeramento dei rifiuti, ricordando che la strategia Rifiuti Zero si situa oltre il riciclaggio. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal “trampolino” del porta a porta, diviene a sua volta “trampolino” per un vasto percorso di sostenibilità, che in modo concreto ci permette di mettere a segno scelte a difesa del pianeta.

    Una strategia, quella di Paul Connett, che è in linea con gli obiettivi europei che richiedono un miglioramento nella gestione nazionale dei rifiuti, che dovrebbe contribuire a un migliore utilizzo delle risorse e ad aprire nuovi mercati, creando posti di lavoro e favorendo al contempo una minore dipendenza dalle importazioni di materie prime e una riduzione degli impatti ambientali.

    La Regione Calabria per il 2014, ha provveduto alla “Rimodulazione della tariffa regionale conferimento dei rifiuti urbani” con un considerevole aumento dei costi per i Comuni (dai 91 euro precedenti si è passati a 148 euro per tonnellata di rifiuti) introducendo però il concetto che “occorre che i costi dello smaltimento dei rifiuti indifferenziati conferiti agli impianti ovvero in discarica siano notevolmente maggiori di quelli afferenti le frazioni raccolte in maniera differenziata specie per ciò che concerne l’organico da raccolta differenziata”. Sono previsti quindi sconti tariffari per i Comuni che raggiungono le seguenti percentuali di raccolta differenziata:

    – con RD dal 35% al 55% lo sconto di 15 euro per tonnellata
    – con RD dal 50% al 65% lo sconto di 22 euro per tonnellata
    – con RD pari o superiore al 65% lo sconto di 40 euro per tonnellata