• Riaprire il carcere di Laureana di Borrello. Longo (Prc): “Saremo al sit-in a Reggio Calabria in occasione della visita del ministro della Giustizia”
    25/01/2013 | Giuseppe Longo, capogruppo Prc provincia RC | Comunicato

    REGGIO CALABRIA – Lunedì 28 gennaio 2013 il ministro della Giustizia Severino sarà a Reggio Calabria in occasione del passaggio di consegne dello stabile di Arghillà dal Provveditorato delle opere pubbliche all’Amministrazione Penitenziaria, atto che dovrebbe sancire la riapertura del carcere di Arghillà.

     

    Circa un mese fa ho sollecitato il ministro Severino affinché procedesse alla riapertura del carcere di Laureana entro il mese di gennaio, chiedendo che fosse proprio lei a sancirla per evitare che la campagna elettorale possa distogliere tutti dall’importanza e dal significato che il L. Daga ha per la Calabria. Nonostante le tantissime rassicurazioni ad oggi non vi è alcuna ufficialità in merito alla sua riapertura e pertanto la preoccupazione aumenta anche per il fatto che circolano strane voci che vorrebbero il L. Daga riaprire i battenti non più come carcere a custodia attenuata. Dispiace che il ministro Severino abbia programmato la sua visita a Reggio Calabria senza predisporre tutto quanto necessario e propedeutico a rendere giustizia al nostro territorio, riconsegnando alla Calabria ciò che proprio lo Stato ha tolto senza alcuna ragione logica.

     

    Siamo stanchi dei proclami e delle tante garanzie che sono giunte in questi mesi perché vogliamo che le parole siano sostituite da fatti concreti per il semplice motivo che il carcere di Laureana ancora chiuso rappresenta l’ennesimo schiaffo alla Piana di Gioia Tauro. Per tutte queste ragioni Rivoluzione Civile che sostiene la battaglia del comitato cittadino “Salviamo il carcere di Laureana” sarà lunedì mattina a Reggio Calabria per partecipare ad un sit in di protesta per esternare in maniera civile tutto il disappunto nei confronti del ministro Severino nella speranza che voglia ascoltare le ragioni di chi da mesi non fa una battaglia di campanile ma di civiltà e legalità.