• Referendum sull’ipotesi di accordo, una nota di Cgil, Cisl e Ugl
    08/08/2012 | Segr. reg. e territ. Cgil,Cisl e Ugl | Comunicato

    GIOIA TAURO – Quanto sta accadendo in queste ore, durante lo svolgimento del referendum sull’ipotesi di accordo, è la dimostrazione di come a volte si intende la democrazia in maniera deviata . Non basta predicarla ma e’ più difficile praticarla. Il referendum in se rappresenta per i confederali un grande esempio di democrazie in quanto e’ stato una scelta volontaria aggiuntiva al potere di rappresentanza della firma di un accordo che da solo poteva gia’ agire e avere effetti. Questo infatti non e’ avvenuto per chi sin dall’apertura dei seggi, in barba ad ogni norma, sopratutto quella del rispetto e dell’autodeterminazione della scelta, staziona e distribuisce materiale propagandistico sostenendo il no con contenuti molto “forzati” e di parte. Vi e’ in atto un vero e proprio tentativo di dissuasione al consenso sull’ accordo che non riguarda il libero e democratico diritto di opinione ma che punta a favorire la scelta attraverso la propria presenza sulla strada di arrivo ai tornelli per accedere all’area del seggio.

     

    Riteniamo anche nel rispetto di chi vuole scegliere liberamente che tale modo di agire sia democraticamente scorretto. Ci spiace che oggi si vuole esasperare un clima già disturbato da alcuni episodi verificatesi nelle libere assemblee che abbiamo convocato al solo fine di illustrare l’accordo e lasciare libertà di scelta. Democrazia non e’ solo pretendere il diritto a scegliere liberamente ma anche consentire a tutti attraverso comportamenti paritari e equilibrati di esercitare la libertà di opinione e pensiero. Sarebbe stato e può essere ancora più semplice e giusto rispettare e applicare per analogia quanto detta la normativa in materiale elettorale che stabilisce distanze dai seggi per assembramenti e silenzi durante il voto. Per libertà e democrazia così tanto predicata. I lavoratori che si recano nel seggio elettorale per esprimere il loro voto, sono bersagliati in tutti i modi per orientarli verso il no. Ad ogni lavoratore che arriva nel terminal viene distribuito un volantino che spiega come tutti i problemi del porto si risolvono votando no, tanto che i lavoratori entrano nel seggio con il volantino in mano appena ricevuto. Questo è il rispetto del silenzio elettorale che per Legge si deve effettuare prima e durante le operazioni di voto, il lavoratore, deve poter riflettere serenamente sul voto che sta per esprimere.

     

    Lavoratori accerchiati e quasi intimoriti dalla presenza anche dentro il seggio di esponenti del “NO”. Noi abbiamo spiegato nelle assemblee le ragioni del SI, là dove lo si è potuto fare, e pretendiamo che i lavoratori vadano serenamente e senza condizionamento alcuno ad esprimere il loro voto, in un senso o nell’altro, ma in totale ed assoluta libertà, cosa che purtroppo non sta accadendo. È in gioco il futuro di ogni singolo lavoratore, ed il voto non può essere strumentalizzato da nessuno, il futuro è nelle vostre mani.