• Referendum sulla riduzione delle indennità ai parlamentari. La raccolta di firme è iniziata, ma l’informazione latita. Per sostenerlo, rivolgersi alle segreterie comunali
    11/07/2012 | Rosanna Giovinazzo | Edicola di Pinuccio

    CASUALMENTE, da Facebook, sono venuta a conoscenza del fatto che è in corso e sta per concludersi la raccolta delle firme per un referendum riguardante l’abrogazione (parziale) della legge sulle indennità dei parlamentari. Esattamente si chiede l’abrogazione dell’art. 2 della legge 1261/1965 che così recita: “Ai membri del Parlamento è corrisposta inoltre una diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma. Gli Uffici di Presidenza delle due Camere ne determinano l’ammontare sulla base di 15 giorni di presenza per ogni mese ed in misura non superiore all’indennità di missione giornaliera prevista per i magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione ed equiparate; possono altresì stabilire le modalità per le ritenute da effettuarsi per ogni assenza dalle sedute dell’Assemblea e delle Commissioni.” Si chiede, dunque, la soppressione della diaria e non dell’indennità dei parlamentari, impossibile, quest’ultima, da chiedere, per evidenti contrasti con l’art. 69 della Costituzione italiana che così recita: “ I membri del Parlamento ricevono un’indennità stabilita dalla legge.”

     

    Il referendum è stato indetto da Unione Popolare, la raccolta firme è iniziata il 12 maggio scorso e scade il 28 luglio. Perciò tutti i cittadini maggiorenni, che volessero dare la propria adesione, dovrebbero recarsi presso l’Ufficio Elettorale del proprio comune, muniti di carta d’identità, al più presto, perché il tempo rimasto è davvero poco. Finora, pare siano state raccolte più di 200.000 firme, ma ne occorrono almeno 500.000. Un referendum di cui quasi nessuno sa nulla, di chi la colpa? Delle modeste capacità organizzative del gruppo proponente il referendum? Dell’ostracismo dei media più importanti e seguiti? Dell’ “illusione” democratica che ci inganna sempre più? Sta di fatto che le informazioni sono poche e che, su Facebook, molti si lamentano del fatto che nei propri comuni di residenza non è neppure disponibile la modulistica. Io andrò subito a firmare, sperando che nel nostro comune la modulistica sia disponibile.