• Prime valutazioni sul Governo Renzi. Limoncino (Prc): ” Il volto più preoccupante della destra”
    10/03/2014 | Nicola Limoncino Segretario Provinciale Prc | Comunicato

    REGGIO CALABRIA – In un periodo attraversato da una profonda crisi economica e sociale, durante il quale l’Italia avrebbe assoluto bisogno di certezze, ci ritroviamo ad avere un Presidente del Consiglio con scarsissima credibilità. Matteo Renzi, infatti, dopo aver affermato più volte di non voler ricoprire la carica di Primo Ministro, facendosi scudo dei voti alle primarie e silurando dal governo il suo amico di partito Enrico Letta, è diventato Presidente del Consiglio sotto la complice egida del Presidente della Repubblica Napolitano. Osservando le sue prime scelte, tra le quali emblematiche sono quelle nella composizione della squadra di Governo, pare chiaro che tutte le belle promesse di cui si era riempito la bocca siano finite nel dimenticatoio. Intende davvero “rivoltare l’Italia come un calzino” in questo modo? Per il bene del Paese ci auguriamo di no. Allo stesso tempo c’è da domandarsi se coloro i quali hanno creduto alle sue vane promesse siano ancora oggi del parere che l’ex sindaco di Firenze possa rappresentare una svolta positiva per l’Italia. A noi non pare assolutamente così, tant’è che una delle sue prime mosse è stata quella di restaurare l’immagine politica del pregiudicato Silvio Berlusconi, accogliendolo nella trattativa per la legge elettorale, nonostante le promesse di un radicale cambiamento nel modo di fare politica. Non era forse Matteo Renzi a sostenere, a ben vedere solo per raccattare qualche voto, che il Partito Democratico non avrebbe mai più fatto parte di governi delle larghe intese? Eppure oggi lo ritroviamo a capo di un Governo pasticciato, in cui è stato inserito tutto e il contrario di tutto, un esecutivo senza un chiaro indirizzo politico che, ipotecato dai veti di Berlusconi, farà sprofondare il Paese nel baratro. Non era sempre lui a promettere che avrebbe rottamato la vecchia classe dirigente buttando fuori dall’agone politico soprattutto coloro i quali avessero colpe morali e politiche di cui rispondere? Eppure pare non siano pochi, ad oggi, gli indagati o i chiacchierati nella sua squadra di Governo. Mentre ne trascriveva i nomi sotto dettatura nel pieno rispetto del manuale Cencelli, si sarà accorto di aver introdotto nella sua compagine, salvo chiederne la testa dopo la violenta bufera mediatica seguita allo scandalo per la censura a L’ora della Calabria, il senatore Gentile? Costui inoltre, tra i politici più discutibili, sostiene, in Calabria, il Governatore Scopelliti sul quale pende, tra l’altro, una richiesta a cinque anni di reclusione nel processo “Fallara”. Non sappiamo che giudizio diano di queste sue scelte i cittadini e soprattutto i calabresi onesti che si vedono oltraggiosamente rappresentati da personaggi indecorosi. Tuttavia, per valutarne il primo operato basterebbe sapere cosa pensino i sindaci della quasi totalità dei comuni italiani i quali non saranno salvati, a differenza del sindaco di Roma Ignazio Marino che ha estorto con la minaccia certi provvedimenti, dalla possibilità di avvalersi, nelle loro amministrazioni, del “decreto Salva-Roma”. Pare proprio vero che al peggio non ci sia mai fine; oggi la destra in Italia ha molteplici facce: quella di Renzi, purtroppo, è la più preoccupante!