• “Poliziotto”. Il libro di Nicola Longo presentato a Polistena il 21 dicembre
    Nel volume le vicende vissute dall'autore nel corso della sua carriera
    19/12/2013 | Comune di Polistena | Comunicato

    poliziotto longo cover totalePOLISTENA – Nel quadro della Dodicesima Stagione dell’Antimafia, il Comune di Polistena e il Siulp, sindacato unitario dei lavoratori della Polizia, organizzano per il 21 dicembre la presentazione del libro di Nicola Longo “Poliziotto” (Castelvecchi editore). All’incontro – che si terrà nella Sala delle Feste del palazzo comunale, con inizio alle ore 17:30 – oltre all’autore parteciperanno: Michele Tripodi, sindaco di Polistena, Michele Alessi, segretario nazionale del Siulp, Franco Caracciolo, segretario provinciale del Siulp, don Pino Demasi, referente di Libera e Guido Longo, questore di Reggio Calabria. Il dibattito sarà moderato da Nadia Milliery Ognibene, giornalista.

     

    Dal sito di Nicola Longo: (…) Nicola Longo è nato in Calabria, nella piana sovrastata dall’Aspromonte. Penultimo di cinque figli di un valoroso sottufficiale dei carabinieri, ha trascorso un’infanzia difficile non priva di entusiasmo e nel dormiveglia, dove tutto è sospeso, ha intravisto una luce e ha sorriso sapendo che un giorno, destandosi, sarebbe cominciato il suo avventuroso viaggio. A diciassette anni, durante la finale dei campionati nazionali di pugilato, la proposta che cambierà il corso della sua vita: entrare in Polizia nel Centro Sportivo Fiamme Oro. Desideroso di fare qualcosa di importante per se stesso e per gli altri, Nicola accetta di arruolarsi e lascia quindi il paese accostandosi alla boxe; grazie alla prestanza fisica e alla dedizione che lo caratterizzano si fa notare prima nel pugilato e poi nella lotta libera. In questa ultima disciplina è selezionato per le Olimpiadi di Città del Messico. Nel 1970, nominato brigadiere, viene trasferito alla Sezione Narcotici della Squadra Mobile di Roma e nel corso di spericolate operazioni «sottocopertura», spesso portate a termine rocambolescamente e al massimo dell’adrenalina, evidenzia subito capacità investigative non comuni. Nel novembre del 1971 il quotidiano “Il Messaggero” gli dedica un’intera pagina come personaggio del giorno: «Nicola Longo, brigadiere che non ha l’età per essere maresciallo, a caccia di droga travestito da hippy». Da quel momento il suo nome ricorre spesso sulle pagine di cronaca per clamorosi arresti di spacciatori e di trafficanti di droga, di rapinatori e assassini. L’abilità con cui dissimula la sua vera identità nel portare a termine le indagini riecheggia sulla carta stampata che lo definisce il «Fregoli» della questura di Roma, lo «007» italiano, «Nembo Kid», «James Bond», il «Serpico» italiano.

     

    Da sottolineare che, ancor prima che il caso Serpico scoppi negli Stati Uniti, Longo riesce ad infiltrarsi nella criminalità organizzata marsigliese tramite l’Ufficio DEA per l’Europa, riuscendo a trattare l’acquisto di 60 chilogrammi di eroina pura destinata al mercato nord-americano. La risoluzione dell’indagine avviene grazie all’insolito spirito d’iniziativa e al coraggio del poliziotto italiano che, rimasto isolato sul confine italo-francese con i trafficanti e il collega della DEA Frank Tarallo, non potendo più disporre del supporto preposto ad intervenire al segnale convenuto, il nostro giovane “under cover” riesce a trovare in extremis uno stratagemma che oltre ad evitare la consegna dell’ingente somma pattuita per il falso acquisto della droga, addirittura convince i trafficanti a farsi consegnare metà dell’eroina concordata senza una lira, stabilendo che il pagamento avverrà solo il giorno dopo in un grande albergo di Sanremo. Ed è proprio lì che viene inferto uno dei colpi più duri e sensazionale nella storia della repressione al traffico internazionale della droga. Operazione che segna lo smantellamento dei laboratori di Marsiglia e l’arresto di Jack Masia, il boss corso-marsigliese che per lunghi anni aveva dominato su scala mondiale il traffico dell’eroina. Dopo, le indagini portano a sgominare l’intera banda di trafficanti e fiancheggiatori ramificata tra l’Europa e il nord America che tra l’altro ha ispirato il film premio Oscar: Il braccio violento della legge.

     

     

     

     

    longo poliziotto manifest