POLISTENA – Se il Commissario Scura pensa di gestire la sanità calabrese in modo personalistico ed autoreferenziale, ha sbagliato indirizzo. La Calabria non ha bisogno di commissari imposti dall’alto, ma di figure capaci, autorevoli ed adeguate a risolvere i problemi solo attraverso la conoscenza del territorio e della sua storia. Di recente è stato pubblicato l’ennesimo decreto a firma di Scura che ridimensiona, da strutture complesse a strutture dipartimentali, tutti i laboratori analisi degli ospedali Spoke, disegno questo ormai in gestazione da tempo ed ora partorito dal commissario-sceriffo, che crede di poter, a colpi di decreto e senza discutere con nessuno, determinare il destino del diritto alla salute del popolo calabrese.
Bene hanno fatto i Sindaci della Piana a chiedere compatti le dimissioni di Scura, come pure bene hanno fatto i Sindaci della Provincia, nel corso della Conferenza dei Sindaci convocata ieri (22 luglio ndr) nella sede dell’ASP, a chiedere a Scura la revoca del decreto n. 9, e la contestuale apertura di una necessaria fase di discussione con tutto il territorio provinciale. La linea dura infatti, se perseverata dal Commissario, porterà all’inevitabile muro contro muro, dal quale certamente non saremo noi a sottrarci.
Chiediamo, in un siffatto contesto, una celere e forte presa di posizione da parte del Presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio, che nicchia sulle posizioni politiche da assumere. Ricordiamo infatti che fu Oliverio, con i poteri di commissario alla sanità conferitigli per pochi mesi, a sottoscrivere gli atti propedeutici alla firma del contratto per la realizzazione del nuovo ospedale a Palmi, senza che lo stesso Oliverio si sia posto il problema di quale futuro assegnare all’ospedale di Polistena nel quadro più ampio della sanità della Piana, bacino con oltre 160.000 abitanti. Vorremmo capire innanzitutto come verrà riempito quel nuovo ospedale di cui si parla, se tuttora vige per legge il divieto assoluto di assumere nuovo personale in una sanità calabrese che sopravvive alla giornata, quando per inerzia, quando per rassegnazione, sempre per deroga.
Uno dei problemi cronici sta proprio nella gestione del personale esistente e nell’assunzione del nuovo. Ad esempio l’ospedale di Polistena, centro DEA di I° livello nella Piana e presidio spoke sta vivendo una fase di grave difficoltà con organici e servizi ridotti. Mancano 30-40 unità per garantire gli attuali posti letto, che addirittura lo stesso decreto 9 prevede di incrementare, medici e infermieri dediti al sacrificio lavorano su tre turni consecutivi. I finanziamenti per la ristrutturazione del presidio, 9,5 milioni di Euro sono bloccati inspiegabilmente e le carenze delle piccole cose quotidiane sono al limite della sopportazione.
Pertanto, oltre alle dimissioni di Scura che riteniamo inevitabili per aprire una nuova fase partecipata e democratica, servono risposte immediate che stanno tardando ad arrivare e che si attendono anche da parte del Commissario dell’ASP Santo Gioffrè, il quale si è impegnato fino a pochi giorni fa, a reperire nuove unità di personale presso l’ospedale di Polistena, di cui ancora non vi è traccia. Nell’attesa di un cambio di rotta e di una presa di posizione della Regione, vigileremo su ogni atto compiuto, su ogni episodio rilevante, su ogni comportamento assunto, in un fase drammatica dove alla fine lotteremo senza tregua per far prevalere il diritto alla salute dei cittadini. In tal senso ci batteremo fino in fondo ed annunciamo sin d’ora una continua ed imponente mobilitazione per la sanità pubblica calabrese.