• “Non basta enunciare la cultura dell’accoglienza, bisogna metterla in pratica”. Rosarno, il consigliere provinciale Longo ammonisce a non soffiare sul fuoco parlando di emergenza in modo improprio
    15/12/2011 | Giuseppe Longo, cons. prov. Prc | Com. stampa

    CINQUEFRONDI – In queste settimane si è tornati a parlare di emergenza africani a Rosarno e credo lo si stia facendo anche in modo improprio, perché il timore, a mio parere errato, che serpeggia tra i cittadini rosarnesi è quello di una imminente nuova rivolta, come se gli africani fossero tornati nella Piana di Gioia Tauro a creare disordini rispetto invece alla loro reale voglia di lavorare in maniera dignitosa ed onesta. L’emergenza che in effetti esiste, come bene fa a sottolineare il sindaco di Rosarno, la si deve saper affrontare con gli strumenti che la buona politica può offrire al territorio, senza creare puntualmente false illusioni che offendono la dignità e l’intelligenza dei nostri fratelli africani e dei cittadini di Rosarno.

     

    La presenza degli africani nella Piana ed in particolare a Rosarno è aumentata rispetto allo scorso anno se si tiene conto delle 250 richieste pervenute al Comune. Ovviamente questo dato preoccupa giustamente non solo il sindaco Tripodi ma ogni politico e cittadino responsabile, perché all’aumento della domanda si risponde purtroppo con meno offerta di lavoro a causa della crisi che investe il settore agrumicolo rispetto al quale né il governo regionale che quello nazionale sono in grado di mettere in campo politiche di sviluppo e sostegno alla nostra agricoltura, che sappiamo rappresentare un punto nevralgico dell’intero sistema economico calabrese. Tra pochi giorni verrà riaperto il centro di accoglienza che potrà ospitare non oltre 100 migranti, lasciando in condizioni vergognose la maggior parte degli africani presenti a Rosarno, nonostante più volte il presidente Scopelliti, bravo a sperperare risorse pubbliche per balletti e ballerine, abbia promesso interventi importanti per migliorare la funzionalità e la capacità di accoglienza del centro, che è giusto ricordare essere costato una enormità di denaro pubblico per ricevere appena 100 migranti.

     

    Bene quindi ha fatto il sindaco Tripodi a protestare con il Governatore che neanche un centesimo di euro ha dirottato su Rosarno per fare fronte alla c.d. emergenza migranti che in realtà emergenza non è se si considera che oramai la questione africani, per una classe politica attenta e lungimirante, dovrebbe entrare a far parte dell’ordinaria agenda di governo per rispondere in modo serio e responsabile ad una reale esigenza del nostro territorio che vuole poter convivere civilmente con chi viene da noi solamente per lavorare. In conclusione, mi pare giusto elevare un plauso a tutte quelle associazioni sane che quotidianamente offrono il loro tempo per accogliere i migranti in maniera dignitosa, cercando di lenire compatibilmente alle rispettive possibilità le difficoltà a cui vanno incontro gli africani. Un plauso anche all’esperienza dei produttori locali che con la campagna “Sos Rosarno” producono e vendono olio e agrumi tramite agricoltura biologica certificata impiegando per oltre il 50% manodopera immigrata assunta regolarmente, a dimostrazione che la cultura dell’accoglienza bisogna saperla praticare e non enunciarla dai banchi delle istituzioni o peggio ancora dai palchi in occasione degli appuntamenti elettorali.