• Navi dei veleni. Legambiente: “La magistratura che indagava non è stata sostenuta in maniera adeguata. Ruolo opaco dei servizi di sicurezza”
    16/03/2013 | Ufficio stampa Legambiente nazionale | Comunicato

    ROMA – “La relazione finale della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, pubblicata questa mattina sul sito della Camera Dei Deputati, conferma quello che Legambiente sostiene da anni: la magistratura non ha avuto sostegni adeguati nelle indagini sui traffici transnazionali di rifiuti tossici e radioattivi, che hanno interessato il Mar Mediterraneo tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta. Uno scandalo, quello delle navi dei veleni, in cui viene stigmatizzato dalla stessa Commissione il ruolo dei servizi segreti, inefficaci, negligenti o addirittura condizionati da ragioni inconfessabili”, così Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente.

     

    Le vicende e le indagini riassunte nella Relazione, che passa in rassegna tutte le inchieste e gli episodi più rilevanti, a cominciare dalla morte del capitano Natale De Grazia, fotografano una realtà che non riguarda solo il passato. “E’ importante il riferimento che viene fatto dalla stessa Commissione – aggiunge Cogliati Dezza – a indagini recentissime che stanno alzando il velo sui traffici internazionali di rifiuti. Quella che emerge è l’esistenza di modalità e meccanismi illeciti che richiedono una “competenza” accumulata negli anni da trafficanti e organizzazioni criminali”.

     

    “Le vicende delle navi dei veleni ricostruite dalla Commissione – dichiara Nuccio Barillà, membro della segreteria nazionale di Legambiente, delineano un quadro complesso e per larghi tratti inquietante, dove silenzi, omissioni, superficialità e complicità si intrecciano, mettendo a nudo un periodo oscuro che ha attraversato la nostra Repubblica. Primo fra tutti la negligenza dei servizi di sicurezza e il ruolo ambiguo di altri pezzi dello Stato. Dunque è il momento che tutte le verità vengano alla luce. Per questo il lavoro della Commissione dovrà segnare un punto di ripartenza dell’ impegno istituzionale e sociale in nome della chiarezza, della verità e della giustizia”.