GIOIA TAURO – È stata abbattuta due giorni fa la baraccopoli fatiscente costruita con materiali di scarto ai lati delle 70 tende del Ministero dell’Interno nella II zona industriale di San Ferdinando. Contestualmente all’abbattimento delle baracche, circa 82, si procederà con la bonifica dell’intera area e la reinstallazione delle reti elettriche. Della baraccopoli, soltanto due strutture non sono state demolite, una adibita a centro di aggregazione e l’altra utilizzata come luogo di culto, le quali verranno sostituite successivamente con dei containers. Nel mese di agosto la visita del segretario generale della Flai Cgil Stefania Crogi ha ribadito l’impegno e la presenza della Flai e della Cgil a vari livelli, a partire da quella territoriale, rispetto alle problematiche di coloro che impiegati come lavoratori stagionali nelle terre della piana di fatto reggono gran parte del comparto agricolo dell’intero territorio così come la continua e pressante volontà di affrontare una delle questioni dell’immigrazione più vergognose per un Paese rispettoso dei diritti fondamentali della persona, sempre e comunque da garantire.
Come Flai Cgil della Piana di Gioia Tauro, da tempo chiediamo alle istituzioni nazionali, regionali e locali un impegno concreto affinché da subito si mettono in campo risorse e volontà politica per aggredire il fenomeno del caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori immigrati impiegati in agricoltura. Adesso vanno messe in atto tutte le ulteriori azioni necessarie per il superamento definitivo della ormai nota situazione alloggiativa dei lavoratori migranti all’interno della tendopoli senza sottovalutare però le problematiche complessive dei migranti presenti su tutto il territorio. Servono politiche attive di accoglienza e integrazione, indispensabili per favorire la fuoriuscita dall’attuale condizione di degrado e precarietà che caratterizza la Piana di Gioia Tauro, individuando fin da subito idonee strutture alternative alle baracche, servite in questi anni a coprire il fabbisogno di posti letto e quanto necessario e che facciano fronte all’arrivo imminente di ulteriori lavoratori stagionali che giungeranno nella piana con l’approssimarsi della campagna di raccolta degli agrumi.