• Foti (Pdl) scrive a Letta. Guardare la Calabria con occhi benevoli e farla uscire dall’isolamento intervenendo sulle infrastrutture
    08/05/2013 | Nino Foti, Pdl | Comunicato

    on. antonino foti

    ROMA –  Caro Presidente, gli spari di Palazzo Chigi hanno insanguinato il giorno del giuramento del Suo Governo e la Calabria è purtroppo tristemente balzata in negativo agli onori della cronaca, così come davanti ai Suoi occhi. Quello che però mi permetto di chiederLe è di guardare con occhi benevoli ed affettuosi la Calabria. La disperazione e la rassegnazione dei calabresi sono mali da curare, e per ridare la speranza e la motivazione ai cittadini Calabresi credo che sia assolutamente necessario fornire risposte concrete sui temi fondamentali per lo sviluppo della Regione.

     

    Uno su tutti fare definitivamente uscire la Calabria dall’isolamento in cui si trova intervenendo in modo autorevole su ferrovie, aeroporti, porti e soprattutto sugli eterni cantieri dell’A3 Salerno – Reggio Calabria. Ormai da anni mi ritrovo impegnato, ad ogni cambio di Governo, nell’intervenire anche a mezzo stampa per esprimere un disagio che credo sia davvero comune a tutti i calabresi, anche se quella dei lavori “infiniti” di ammodernamento dell’A3 non è una vergogna solo meridionale bensì tutta italiana. Per i più probabilmente non c’è nemmeno più la forza o la volontà di indignarsi, c’è spazio solo per la rassegnazione. Certamente, non per il sottoscritto che non ha mai creduto alle bugie del Presidente Ciucci e alle promesse vane dei vertici Regionali. “L’A3 sarà pronta nel 2013” oppure “Entro fine luglio sarà pronta una tratta e per il dicembre di quest’anno la Salerno-Reggio Calabria sarà ultimata” e ancora “paghiamo con 18 anni di ritardo un atteggiamento di rassegnazione tipico della Regione, quando invece se fosse successo in Lombardia con la Bergamo-Milano sarebbero scesi in piazza pendolari e associazioni”.

     

    Ecco, Presidente, come i diretti responsabili hanno nel tempo raccontato l’evolversi della situazione. Quante bugie, quanta arroganza sulla pelle dei calabresi. L’autostrada A3 infatti non potrà essere terminata quest’anno, considerato che alla data in cui Le scrivo ancora mancano da appaltare, come pubblicato dallo stesso sito dell’Anas, i seguenti lotti: Cosenza Sud – Altilia Grimaldi (2 maxi lotti); Sibari – Frascineto; Pizzo Calabro – San Onofrio. Se pure tali lotti venissero appaltati oggi occorrerebbero almeno altri cinque anni di lavori per terminarli. Quello che invece tutti i calabresi dovrebbero chiedere a chi di dovere piuttosto è che fine hanno fatto i soldi risparmiati grazie alla variante relativa al maxi lotto Scilla – Reggio Calabria che di fatto si è fermato a Campo Calabro. E poi, senza andare troppo lontano, quanto tempo occorrerà per appaltare e completare i lavori relativi allo svincolo di Bagnara visto che l’Anas conferma, anche in questo caso, la necessità di almeno ulteriori 5 anni o ancora perché ostinarsi a dismettere il vecchio tracciato tra Bagnara e Scilla, che potrebbe rappresentare una valida alternativa in caso di emergenza e anche un’importante arteria di penetrazione “Mare – Monti”, oltre che valorizzare un centro strategico per il turismo del nostro territorio provinciale come Gambarie d’Aspromonte.

     

    Mi perdoni Presidente, un’ulteriore particolare riflessione sui lavori di ammodernamento e di realizzazione del nuovo tracciato della ex Ss 106, quella che già oggi viene riclassificata come E90. Il cronoprogramma stabilito per la realizzazione di questa importantissima infrastruttura infatti lascia intendere un ipotetico avanzare dei lavori a macchia di leopardo. Ci sono circa 30 km da Sibari a Roseto appaltati, relativi al nuovo tracciato, ma i lavori sono fermi, immobili, i cantieri ancora chiusi e forse inizieranno il prossimo anno, mentre la parte di Calabria che comprende tutta la Sibaritide fino a Catanzaro Lido, ad oggi, nel 2013, si presenta ancora senza autostrada. Sembrerebbe quasi che in tutto questo non ci sia una logica. Sono questi alcuni primi interrogativi che sento il dovere di porLe, con l’invito ad essere molto accorto e a non lasciarsi stregare dal canto delle sirene di chi sostiene che i lavori sull’A3 procedono bene. Non è così, Presidente, e se ne accorgeranno presto anche molti altri italiani, non solo calabresi o siciliani, quando si ritroveranno oggi come nel 1960 ancora una volta incolonnati su file chilometriche sotto il solleone d’Agosto.