• L’euro s’appresta a cambiare faccia. Nel 2013 le nuove banconote che dovrebbero scoraggiare i falsari
    06/09/2012 | Giuseppe Campisi | Edicola di Pinuccio

    RESTYLING IN VISTA per le banconote dell’euro. Infatti, dopo 10 anni di onorato servizio in circolazione, l’euro si prepara a cambiare faccia. E lo fa non solo e non tanto per evidenti motivi estetici, quanto per necessità funzionali, legate per lo più  ai problemi di falsificazione che nel corso di questo tempo l’hanno resa vulnerabile al tocco dei maestri del fake. Si stima che di banconote fasulle ne circolino per un valore di circa 25 milioni di euro, un bel gruzzolo non c’è che dire, se si pensa che il controvalore sin’oggi sequestrato è pari solo ad un quinto. E le capitali del falso sono state individuate in Italia, a Napoli, ed alcune zone della Bulgaria, dove i pezzi scambiati hanno una incredibile somiglianze con quelli veri, se non talvolta di manifattura superiore. Piccoli capolavori di raffinatissimo artigianato tipografico, tanto da renderne difficile l’identificazione anche alle mani più esperte. Ed è proprio dall’osservazione e dallo studio di queste problematiche  che i tecnici della BCE hanno preso spunto per rivedere la cartamoneta circolante e passare alle contromisure. Ed allora, secondo indiscrezioni d’agenzia, per le prossime, saranno utilizzati nuovi inchiostri e tonalità leggermente diverse che costituiranno la base per una migliore azione antisofisticazione del materiale, per cui, alla carta filigranata in fibra di cotone, lino e canapa farà posto la fibra di cotone lungo, più rigida e spessa e consistente, con una calcografia che avrà in linee in rilievo disposte in forma trapezoidale a fianco della cifra, peraltro impresse anche più punti della banconota.

    Via anche le vecchie immagini, a cui farà posto un nuovo disegno di radice mitologica ellenistica: il ratto di Europa. La bella principessa fenicia, figlia del re Agenore e della regina Telefassa, rapita da Zeus che di lei s’era invaghito, tanto che per l’impresa aveva assunto le sembianze di un toro bianco. La principessa, mentre coglieva i fiori in riva al mare vide il toro avvicinarsi e si spaventò. Ma per tranquillizzarla il toro le si sdraiò ai suoi piedi e, vedendo poi che si lasciava accarezzare, Europa salì sulla groppa  ma questi  si gettò in mare per condurla fino a Creta ove Zeus si ritrasformò in dio e le rivelò il suo amore dal quale nacquero tre figli. Uno di questi, Minosse, divenne re di Creta dando vita alla civiltà cretese, culla della futura civiltà europea. Il nome Europa, da quel momento, indicò le terre poste a nord del Mar Mediterraneo. I biglietti dovrebbero, quindi, essere immessi in circolazione da maggio 2013, ad iniziare dalle banconote di taglio più piccolo con un passaggio graduale che permetta di monitorare eventuali pratiche scorrette, su tutte il riciclaggio o i pagamenti in nero ma anche per consentire la progettazione di tecniche atte al superamento delle problematiche legate alla distribuzione, soprattutto quella automatica dei canali bancomat, che dovranno essere necessariamente modificati ed adeguati per permetterne la diffusione post modifiche. Il cantiere è dunque in fermento, ed all’Eurotower si stà pensando anche alla modalità con cui far avvenire, nella maniere più indolore, la transazione dal vecchio al nuovo che comunque non dovrà riservare sorprese per non sconvolgere la normale quotidianità dei cittadini del vecchio continente. Per finire, una curiosità. Tradotta dal greco, la parola Europa avrebbe il significato di “lungimirante”. Magari, dopo tutte le turbolenze e le contraddizioni che stà attraversando la moneta unica, la nuova immagine col suo etimo, sarà stata scelta ed impegnata miratamente con una certa scaramanzia, proprio come “talismano”, giusto  per scoraggiare i gufi detrattori che alle avvisaglie del primo scricchiolio, ne avevano sentenziato, forse un po’ troppo prematuramente, la fine. gc


     
  • 3 commenti

    1. raffaele cutrì

      cambio o non cambio io ho ancora nostalgia della nostra cara e vecchia lira.

    2. polis

      A parte la nostalgia, gli e’ che la sovranita’ monetaria è indispensabile. Persa quella, perso tutto: perso lo Stato! Non per niente siamo ormai prossimi alla poverta’, in mano a massoni satanisti e mondialisti, unico loro scopo creare appunto un governo mondiale con moneta unica, ad uso e consumo dei grandi gruppi finanziari e delle banche, e azzerando nel contempo qualsiasi peculiarità dei popoli.
      Vedansi le condizioni in cui e’ stata fatta sprofondare la Grecia. La Grecia da cui e’ scaturito il pensiero e la civiltà! E la Spagna, sino a ieri economicamente salda e in forte progressione…. Ora tocca a noi, ignavi e con una classe politica delle peggiori, indegna.

    3. Bepi

      Francamente, il passaggio lira-euro, inevitabile per non spacciare un continente per un mero agglomerato di Stati, è stato pessimamente gestito. La task-force che doveva vigilare non l’ha fatto, ed ogni attore istituzionale ha fatto carne di porco dove ha potuto. La moneta unica è oggettivamente un vantaggio che è stato però depauperato poiché non supportato anche dall’unione politica (che tutt’ora manca). Diciamo che si è saliti su una barca (la moneta unica) dove ciascuno ha inteso remare un pò per conto suo. Ora a quanto pare, s’è presa coscienza della criticità. E l’uniformazione delle svariate politiche nazionali in materia, ma non solo, sarà il prossimo tassello per comporre il mosaico che porterà, in un futuro relativamente prossimo, alla formazione degli stati uniti d’Europa.

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