• L’aria che respiriamo e la sua qualità. I dati del monitoraggio Arpacal svolto in diversi centri della Piana
    27/10/2012 | Francesco Bonini | Edicola di Pinuccio

    CINQUEFRONDI – “Questa Terra sta situata in una amenissima pianura, partecipando più delle montagne che delle marine e perciò gode di un’aere molto delizioso e salubre“. Così si esprimeva Padre Giovanni dei baroni Fiore (1622-1683) nel descrivere Cinquefrondi visto dall’alto delle colline sovrastanti. Sono passati i secoli, la visuale dell’”amenissima pianura” dai medesimi posti è identica, un’immensa distesa di boschi di ulivi secolari (quelli che sono sfuggiti al taglio selvaggio ed alla estirpazione per reimpianto estetico nelle ville del nord). Quello che non è più lo stesso, probabilmente, è l”aere delizioso e salubre”. Chi giornalmente percorre le strade della Piana di Gioia Tauro, chi si sposta dai paesi collinari verso la pianura, chi era abituato a vedere ed a godere fino a qualche anno fa del terso e limpido cielo che accompagnava la vista attraverso la piana fino al mare e poi fino all’orizzonte, oggi rimane nostalgico rispetto a quei tempi.

     

    Dopo gli anni ’70, il miraggio dell’industrializzazione, la devastazione ambientale in vista del centro siderurgico, poi della centrale a carbone ed infine del porto, la distruzione di immensi agrumeti fonte di reddito e ricchezza per gli abitanti di Rosarno, San Ferdinando e Gioia Tauro, ha lasciato spazio ad immense aree destinate ad attività industriali a ridosso del porto, attività spesso, troppo spesso, nate e sparite nel giro di pochi mesi o di qualche anno. Oggi l’area industriale del porto risulta semideserta ed il processo di abbandono sembra non arrestarsi. L’evoluzione della società ha portato nei decenni ad un consumismo sfrenato con il quale l’uomo non ha fatto i conti. Tutto veniva prodotto indiscriminatamente ed in ogni tipo di materiale senza pensare a come e a dove smaltirlo una volta usato. L’assenza di precise politiche ambientali faceva il paio con la necessità di eliminare i rifiuti. Ma dove e come? Nascevano così e rimanevano attive fino agli anni ’90 una miriade di discariche a cielo aperto, indifferenziate, non controllate, spesso nel bel mezzo dell’incantevole ed incontaminato scenario dell’Aspromonte. Per queste discariche hanno risposto nelle aule dei tribunali diversi sindaci pro tempore dei comuni pianigiani.

     

    Poi l’avvento del Commissario per l’emergenza rifiuti, tuttora in carica, la chiusura delle discariche non a norma, il riordino di quelle utilizzabili e, ciliegina sulla torta, la costruzione di un termovalorizzatore che potesse gestire il ciclo dei rifiuti nella parte terminale. Ma bisognava decidere dove sarebbe sorto il “toccasana” di tutti i problemi ambientali. Dove localizzare questa struttura? La scelta dell’unico impianto regionale cade sulla piana di Gioia Tauro, c’è spazio sufficiente nel deserto delle aree industriali del porto. A ridosso della mai completata stazione FS funzionale alla struttura portuale (esiste solo lo scheletro), nasce il primo ed unico termovalorizzatore della Calabria. Un impianto destinato a recepire conferimenti da tutto il territorio per liberarsi della scomoda spazzatura in un modo semplice e veloce, la termovalorizzazione. Poi nasce su scala nazionale la necessità di produrre energia. In Calabria, autosufficiente al punto da esportare energia nelle vicine regioni, si concentrano le mire di società estere che individuano proprio nella piana di Gioia Tauro il punto dove convergono le condizioni per la costruzione di una centrale a gas. L’elettrodotto Rizziconi-Laino, recentemente raddoppiato e la presenza della rete principale del metanodotto proveniente dal mare mediterraneo, sono state le basi per lo studio di fattibilità.

     

    Nasce nelle campagne di Rizziconi una centrale a turbogas per la produzione di energia elettrica. La presenza di strutture come quelle appena citate, pur se attentamente monitorate dal punto di vista delle emissioni nocive, lascia un evidente segno sul territorio e sul cielo sovrastante. Chi percorre da anni le strade della piana, soprattutto chi dalla collina scende verso il mare, oggi non trova più l’”amenissma pianura” di cui parlava il padre cappuccino, soprattutto non trova l’”aere delizioso e salubre” ma nubi che tagliano in due la tersa visione di un cielo limpido e lo scenario incantevole del golfo di Gioia Tauro da Palmi fino a Nicotera. Nubi che si spostano ora verso il vibonese, ora verso l’entroterra pianigiano. Da qui la necessità gridata a gran voce dai rappresentanti politici locali, di un monitoraggio della qualità dell’aria. Esiste un ente regionale, l’Arpacal, Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria, che, tra le altre funzioni, svolge quelle di monitoraggio della qualità dell’aria attraverso l’impianto di stazioni di rilevamento su diversi punti del territorio regionale. Alcune di queste sono state impiantate in posizioni strategiche individuate sulla base dello studio delle correnti d’aria. Sul sito dell’agenzia sono stati pubblicati i risultati di campagne di misurazione della qualità dell’aria svoltesi nel periodo 2010-2012  in diversi comuni della piana. Di seguito vi segnaliamo i link per accedere alle relazioni che risultano quanto mai interessanti in ordine agli aspetti generali che spiegano di cosa è fatta l’aria che respiriamo e quanti e quali possono essere gli agenti inquinanti, ma anche nello specifico i risultati del monitoraggio locale. Uno dei link  rimanda alle pagine relative al riepilogo della qualità dell’aria nell’intera provincia di Reggio Calabria ed all’interno sono visibili irisultati dei rilevamenti anche delle stazioni di Polistena e di Laureana aggiornati all’ultima settimana.

     

     

    Questi i link:

    PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA . stazioni di Locri, Laureana, Polistena, Gioia Tauro e Rosarno:  http://www.arpacal.it/index.php?option=com_content&view=article&id=85&Itemid=89

    STAZIONE MOBILE DI GALATRO: http://www.arpacal.it/allegati/Monitoraggio%20Aria%20Galatro.pdf

    STAZIONE MOBILE DI CITTANOVA: http://www.arpacal.it/allegati/Monitoraggio%20Aria%20Cittanova.pdf

    STAZIONE MOBILE DI GIOIA TAURO: http://www.arpacal.it/allegati/Monitoraggio%20Aria%20GioiaTauro.pdf

    STAZIONE MOBILE DI RIZZICONI: http://www.arpacal.it/allegati/Monitoraggio%20Aria%20Rizziconi.pdf

    STAZIONE MOBILE DI SAN FERDINANDO: http://www.arpacal.it/allegati/San%20Ferdinando.pdf

    STAZIONE MOBILE DI SERRATA: http://www.arpacal.it/allegati/Serrata.pdf .