• La tragedia di Sahara e Salvatore rivela una Cinquefrondi incapace di indignarsi per una morte che si poteva evitare. Silenzio sconcertante dagli attori pubblici. Eppure, bisogna prendersi cura dei sogni dei ragazzi
    24/02/2012 | Angelo Siciliano | Edicola di Pinuccio

    SAHARA BARRIRA è morta a diciotto anni in una casetta desolata, a Cinquefrondi, fra le retrovie di un centro storico che diventa valore solo in qualche scheda tecnica di progetto europeo. Sahara non era di Cinquefrondi, vi studiava però, e in quella casa era andata a vivere da pochi giorni col fidanzato Salvatore (21 anni, ora in gravissime condizioni). E anche se a noi la porta con i sigilli, il braciere, l’arredo scarno e quella viuzza stretta e spenta, sembrano il compendio della più incredibile storia di miseria e solitudine, magari per i due ragazzi significavano autonomia di coppia, un progetto condiviso che prende forma, la prima tappa di una realizzazione da conquistare forse in altre parti d’Italia. Parla di desiderio di riscatto, questa vicenda tristissima, e però bisognerà cominciare a interrogarsi sull’affanno sociale che anima le nostre comunità, ammettere senza reticenze che ciascuno di noi è solo con le proprie aspettative e i propri fallimenti. A Cinquefrondi quasi non c’è istituzione, attore pubblico o privato, che esplori le situazioni di disagio, tenti di porvi rimedio, appronti una rete di sicurezza per chi vacilla, per i più giovani. Lo dimostra anche il silenzio sulla morte di Sahara. Nessuno che pubblicamente abbia gridato lo sdegno per un evento orribile, fuori del mondo e del tempo.

    sahara barrira in una foto su facebook

    Nel 2012 una diciottenne ha perso la vita per le esalazioni di monossido di carbonio di un braciere. Come fossimo in una Cinquefrondi dickensiana, tutta nebbia, strepiti e marginalità dei più deboli, si è considerato tollerabile un evento di questo tipo. Non l’amministrazione comunale, non i rappresentanti di alcun partito o schieramento, non il parroco, le associazioni, gli altri enti: nemmeno uno che abbia dichiarato “Sono sconvolto!”. Tanto più che il talento di Sahara dava lustro non solo al liceo musicale, ma all’intero paese, vista la sua partecipazione a diverse iniziative pubbliche.

     

    Insomma, a Cinquefrondi gli attori politici indulgono su polemichette surreali e vacue, ma l’afonia li coglie sistematicamente quando c’è da denunciare sfregi al senso dell’umanità e del futuro. Analogo silenzio di istituzioni e organizzazioni, d’altronde, ha riguardato il tentativo di omicidio di un quindicenne, lo scorso gennaio. E dunque, non servono prediche e demagogie, serve una parola di verità sullo stato delle cose, sul travaglio di ampi strati della popolazione. Per cercare, in un quadro di cooperazione fra enti, di individuare risposte adeguate. Soprattutto, bisogna prendersi cura dei sogni dei ragazzi.


     
  • 8 commenti

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    1. antonio s.

      Assolutamente d’accordo. Questo tragico evento dovrebbe far fare a tutti un passo indietro, e per tutti intendo proprio quei soggetti che indichi nell’articolo, tutti dovrebbero capire che questi sono i temi su cui discutere, e non lasciarsi andare a sterili contrapposizioni tra questo e quel partito (vuoti nei contenuti e nei fatti), queste sono le difficoltà che la gente comune vive giornalmente. Il tuo articolo esce dopo qualche giorno da quello altrettanto toccante di mario, che diceva le stesse cose e che è morto li, nessuno dei soggetti di cui sopra ha risposto o ha dato un cenno di interesse. Caro siciliano, è una questione di cultura e di capacità di comprendere i problemi reali, tutti si riempono la bocca di belle parole come solidarietà, ma alla fine come si dice: “fora di lu c..u meu aundi pigghia pigghia…”.

    2. Rosanna Giovinazzo

      Cordoglio e vicinanza alla famiglia di Sahara, fiducia e speranza che Salvatore ce la possa fare, ma anche un appello a chi può e deve fare qualcosa: maggiore attenzione, anzi priorità assoluta, nei confronti delle situazioni di disagio ed emarginazione che in paese sono tante e difficili anche.

    3. salvatore

      Si, oltre la parrocchia e l’associazione di volontariato?

    4. Fabio Cuzzola

      piangiamoli noi e denunciamo questa storia di disagio ed anche amore giovanile, meglio noi che Vespa!!

    5. Giulia

      Se posso per gi amabili lettori che non hanno, per varie ragioni, voglia di approfondire l’argomento “esclusione sociale”, una sintesi del Verga sul darwinismo sociale. Credo sia interessante per la riflessione, credo sia in wikipedia!

    6. S.B.

      http://www.youtube.com/watch?v=rKH8LPuBCFU&feature=related,
      Sono toccanti le dolci parole della sorella che le dedica questo pezzo il 19 Novembre 2010. Com’è possibile che si possa ancora perdere la vita in così tenera età, com’è possibile che questo fatto non apra un confronto fra le parti sociali? perchè perdere ancora una volta l’opportunità di reagire con fermezza e costanza di fronte all’individulismo imperante? com’è possibile che la ragazza sia giudicata cosi’ come sento dire in paese: (….si faceva di canne e quindi sarà morta per quello)?Ci si indegna e quindi diventa quasi una sorta di contrappeso giustizialista ai danni della povera Sahara…Chi fuma spesso è fragile, chi soffre di obesità è perchè sta diventando invisibile al resto del mondo! Eppure siamo bravi a rappresentarci ospitali, gentili e generosi quando vengono i forestieri, ma tra cittadini ( per ignoranza, ndrangheta, e scarso interesse politico) ci ignoriamo. Non è invadenza, ma solo disinteresse per e nella collettività. Non si muore per aver fumato uno spinello! Condanno chi condanna, chi si erge a giudice e giustifico chi perde sfortunatamente la sua vita. Ci vediamo puntuali domani al funerale..Poi ognuno continuerà la sua vita solitaria…Un cinquefrondese turista di passaggio!

    7. carmy

      Che vergogna, una giovane ragazza perde la vita e il popolo invece del silenzio sputa fango non hanno rispetto per chi soffre parlo per esperienza personaleal dolore di una perdita si deve.sentire anche critiche tra l altro false della gente vergognatevi e avete rispetto del dolore.viviamo in un mondo cattivo senza vergogna e rispetto.fate silenzio!!!!

    8. Concetto

      E’ semplicemente sconvolgente quello che leggo, sono senza parole, ma è possibile tutto questo? ma dove è nascosta la voglia di riscatto di una terra che non merita simili insulti sociali? eppure nei mille convegni la parola solidarietà è sempre sventolata non ai quattro venti ma ai mille venti. Ho avuto modo di toccare con mano la vitalità dei ragazzi di Cinquefrondi nel corso di due anni e adesso posso solo dire: pace all’anima tua Sahara e riposa in pace in un luogo ultraterreno che forse ti accoglierà con più amore.

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