ANOIA – Al Prefetto della Provincia di Reggio Calabria – OGGETTO: Omissione da parte del Sindaco di Anoia per mancata convocazione del consiglio comunale ai sensi dell’art. 39 comma 2 del D.lgs 267/2000. L’art. 39 del D.lgs 18/08/2000 n°267 prevede che un quinto dei consiglieri comunali può richiedere al Presidente del Consiglio comunale, in questo caso al Sindaco, la convocazione del consiglio che deve essere riunito obbligatoriamente in un termine non superiore ai venti giorni, inserendo all’ordine del giorno le questioni richieste. Il comma 5 dello stesso art. 39 prevede che in caso di inosservanza degli obblighi di convocazione del consiglio da parte del Sindaco, previa diffida, provvede il Prefetto. I sottoscritti consiglieri di minoranza del Comune di Anoia in data 23/01/2012 prot. n°304, hanno chiesto al Sindaco, Dott. Antonio Ceravolo, ai sensi dell’art. 39, comma 2, D.lgs 267/2000, la convocazione del consiglio comunale in seduta straordinaria ed urgente prevedendo all’ordine del giorno: Discussione in merito alla denuncia da parte del Responsabile dell’Area Tecnica nei confronti del Responsabile dell’Area Economica sui ritardi nella predisposizione del Ruolo Ici Aree Edificabili ed eventuali determinazioni consequenziali. La riposta del Sindaco è stata immediata, tanto che il giorno successivo e precisamente in data 24/01/2012, prot. n° 348 c’è stata notificata invece della convocazione del consiglio comunale così come da noi richiesta, una lettera nella quale il dott. Ceravolo precisando di scrivere “in qualità di capo dell’amministrazione super partes” ha lanciato accuse e strali contro i precedenti amministratori dal 1992 al 2010 prive di cognizione di causa e di ogni logica, eludendo tra l’altro una legittima istanza da parte dei consiglieri di minoranza. Inoltre, la missiva del Sindaco di Anoia viene indirizzata, tra gli altri, alla Procura della Repubblica di Palmi, alla Procura della Corte dei Conti di Catanzaro e a S.E. Il Prefetto di Reggio Calabria con evidenti intenti di screditare l’attuale minoranza in seno all’amministrazione comunale. A coloro i quali sono a conoscenza dei fatti in questione non può sfuggire un dato incontrovertibile, ossia che l’ufficio tecnico del Comune ha “ispirato” le parole del Sindaco Ceravolo. Sono lampanti, infatti, i riferimenti dell’Ufficio tecnico del Comune nella lettera in questione, il cui responsabile ha denunciato il collega dell’Area economica. E’ questo il modo di svolgere la propria funzione di massimo rappresentante dell’amministrazione comunale, che dovrebbe essere appunto “super partes” operando nell’interesse dell’intera comunità di Anoia? Non abbiamo risposto alle accuse assolutamente infondate del Sindaco poiché in ragione del rispetto del ruolo istituzionale da noi ricoperto e nel rispetto di tutti i cittadini per bene oramai stanchi di una situazione all’interno del comune di Anoia che non permette di operare per il bene comune, crediamo fortemente che sia opportuno farlo nel luogo legittimato ad ospitare riunioni e confronti istituzionali e dove anche ai consiglieri di minoranza dovrebbe essere garantita la libertà di parola e di discutere di problemi reali inerenti l’attività amministrativa. Non è la prima volta che il Sindaco dopo aver lanciato accuse false e tendenziose nei confronti di chi l’ha preceduto si rifiuta di convocare il consiglio comunale negando in tal modo ogni confronto democratico con la stessa minoranza. Intendiamo esprimere tutta la nostra delusione e amarezza, in quanto ad Anoia non vige più la democrazia a discapito del rispetto della legge e del buon funzionamento della cosa pubblica. Non può essere ritenuta una giustificazione valida l’impossibilità di poter convocare il consiglio comunale a causa della mancata figura del Segretario Comunale e del sequestro della sala consiliare presso la delegazione municipale da parte dell’Autorità giudiziaria. Anche perché è dovere del Sindaco, così come è stato fatto in passato, trovare una sede alternativa ed idonea per lo svolgimento delle sedute consiliari, a garanzia e tutela della sovranità popolare. Vi è disponibile sicuramente la tradizionale e storica sala consiliare presso la sede municipale. I consiglieri di minoranza sono ormai delusi e sfiduciati, in quanto da due anni non esiste un attività amministrativa seria ma si procede solamente con calunnie nei confronti delle precedenti amministrazioni, nonché abusi ai danni dei dipendenti comunali e dei cittadini. Tutto ciò non può assolutamente intendersi come dialettica politica, perché si tratta esclusivamente di un’azione diffamatoria e indecente portata avanti in maniera costante da due anni da parte dell’attuale maggioranza che ha provocato una situazione pericolosa per il futuro di Anoia. Vi è in atto una frammentazione della cittadinanza che sta producendo una grave tensione che può sfociare anche in situazioni negative e preoccupanti. Non intendiamo essere bersaglio costante di cattiverie e falsità senza avere la possibilità di replicare in maniera corretta nei luoghi istituzionali. Non ci viene consentito di svolgere il proprio mandato elettorale di consiglieri comunali di minoranza, in quanto non ci viene addirittura permesso l’accesso agli atti, né vengono pubblicate all’albo pretorio comunale le determine dell’area tecnica. Sollecitiamo ancora una volta un intervento autorevole da parte di S.E. Il Prefetto di Reggio Calabria, rivolto a salvaguardare la dignità di ognuno e il ripristino della legalità. Saremo costretti altrimenti a presentare con grave dispiacere, le dimissioni dalla carica di consiglieri comunali divenuta ormai inutile e sicuramente poco dignitosa per coloro che in questi due anni hanno continuato dai banchi dell’opposizione, a manifestare con grande serietà e senso di responsabilità l’attaccamento al proprio paese volendo contribuire in maniera positiva alla sua crescita equilibrata e positiva.
I Consiglieri Comunali di minoranza Auddino Salvatore – Demarzo Alessandro - Marafioti Giuseppe