• La crisi affonda sempre di più la Calabria. Le costruzioni il settore più colpito
    21/02/2015 | www.strill.it

    E’ UN QUADRO a tinte fosche per la Calabria, quello disegnato dal L’ultima rilevazione sull’industria delle costruzioni, curata dalla Direzione Affari Economici e Centro Studi di Ance nazionale. In linea generale dallo studio condotto nel corso del 2014, emerge come la seconda recessione in atto in Italia dall’inizio della crisi, non sia ancora conclusa, come testimoniato anche dai dati sul prodotto interno lordo, in costante andamento negativo, cui si accompagna adesso una pericolosa spirale deflattiva sui consumi. L’analisi dell’andamento del settore delle costruzioni segnala per la Calabria un forte contrazione. Lo studio ha registrato un calo del 60,9% dei permessi di costruire nel periodo che va dal 1995 al 2012. Questo ha influito anche sul fronte occupazionale che, secondo i dati Ance, nei primi nove mesi del 2014, in Calabria, ha registrato una flessione del – 11,4%, ovvero quasi il triplo rispetto al dato nazionale (- 4,1%).

     

    “La situazione dell’edilizia è drammatica, specie in Calabria dove quasi tutti gli indicatori hanno segno negativo e uno degli aspetti di scenario più preoccupanti è legato alla mancanza di prospettive immediate di ripresa” ha spiegato il presidente regionale dei costruttori edili, Francesco Berna. Il segno negativo in Calabria, infatti, nello stesso periodo di riferimento, è registrato anche per quanto riguarda gli occupati dipendenti nel settore delle costruzioni (-2,2%) che per quelli indipendenti (- 25,9%). Sono invece 1.446 le imprese calabresi uscite dal settore delle costruzioni tra il 2008 e il 2012, pari al 10,1%, mentre nel periodo compreso tra il 2009 e il 2013, le aziende di costruzione entrate in procedura fallimentare in Calabria, sono state 373.

     

    Le uniche note positive dall’Osservatorio, provengono dal mercato del credito. A livello territoriale, infatti, nel primo semestre 2014, la Calabria è tra le poche regioni ad evidenziare variazioni positive per i finanziamenti per investimenti in edilizia residenziale (+2,2%).