Oppido Mamertina - In occasione del IV centenario dalla nascita di Gregorio Carafa della Spina, principe di Rccella e Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta il Museo Diocesano di Arte Sacra di Oppido Mamertina, con il patrocinio del Ministero per i Beni Artistici e Culturali – Segretariato Regionale per la Calabria, l’Ambasciata in Italia della Repubblica di Malta e la Diocesi di Oppido Mamertina – Palmi, promuove l’esposizione della “Santissima Trinità”, un raro dipinto autografo dell’artista calabrese di fama mondiale Mattia Preti. Il prestigioso evento sarà inaugurato il prossimo 4 novembre 2015 alle ore 17,00 alla presenza di mons. Francesco Milito, vescovo della Diocesi, Paolo Martino, direttore del Museo, Sante Guido, Giuseppe Mantella e Stafania Russo, restauratori e storici dell’arte. Inoltre, interverranno Salvatore Patamia, Segretario regionale dei beni culturali della Calabria e Margherita Eichberg, Soprintendente per le Belle arti e il Paesaggio della Calabria.
L’esposizione durerà fino al 10 di Dicembre, giorno in cui l’opera tornerà ad esser posta sulla Cimasa della Pala di “San Luca che dipinge la Vergine con il Bambino” presso la chiesa di San Francesco d’Assisi a La Valletta.
Il dipinto, che raffigura la Santissima Trinità, fu, infatti, realizzato da Mattia Preti nel 1671 per coronare la suddetta pala d’altare. La tela presenta Dio Padre che sorregge il corpo morto di Cristo ed entrambi sono vegliati dalla colomba dello Spirito che scende dall’alto portando la luce della Grazia . L’opera, oltre ad essere una possente meditazione sui misteri del sacrificio e redenzione di Cristo, è una delle poche siglate dall’artista calabrese con l’acronimo F.M.P.F., la firma FRA’ MATTIA PRETI FECIT, e l’inserimento del proprio stemma sul quadro segnalando in questo modo che egli non solo era l’autore del dipinto, ma anche il donatore e committente.
Protagonista dell’età barocca, Mattia Preti è considerato uno dei massimi esponenti dell’arte italiana ed europea del XVII secolo; la sua pittura, carica di vivacità espressiva e tensione drammatica, si ispira alle atmosfere del Caravaggio e ai contrasti luministici del Guercino, ma anche alle ardite composizioni e ai colori della pittura del Veronese o del Tintoretto. Preti si rivela capace di mettere in scena “colpi di teatro” per rappresentazioni barocche di carattere pubblico o religioso con un linguaggio intimistico.
Nato nel 1613 a Taverna presso Catanzaro, l’artista ottiene importanti commissioni per le chiese di Sant’Andrea della Valle e San Carlo ai Catinari a Roma, alla corte del duca Francesco I d’Este a Modena e successivamente a Napoli e infine a La Valletta, città capitale di Malta. Mattia Preti muore a Malta il 3 gennaio 1699 e viene sepolto nella chiesa conventuale di San Giovanni Battista a La Valletta.