• Galatro, preoccupazione per il fiume Metramo. Una petizione al ministero dell’Ambiente chiede la bonifica dell’alveo
    Dallo stato di abbandono in cui versa il fiume possono discendere pericoli per il territorio
    18/06/2013 | Francesca Cordiani | Edicola di Pinuccio

    GALATRO – Nei giorni scorsi un gruppo di cittadini galatresi ha indirizzato una missiva alla Direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, con la quale è stato chiesto al dicastero di adottare gli interventi ritenuti più opportuni, per la bonifica e messa in sicurezza del Metramo. Nella petizione redatta dalla scrivente viene messo in evidenza il grave stato di degrado e di abbandono in cui versa gran parte del suddetto fiume, con i conseguenti possibili pericoli che ne potrebbero derivare per Galatro ed i paesi limitrofi.

     

    Nella richiesta, inoltre, viene sottolineata la presenza di un’ulteriore fonte di potenziale di pericolo, ovvero la diga costruita sul suddetto fiume, il cui eventuale cedimento strutturale o superamento della quota di massimo, sostengono i firmatari, farebbe defluire a valle milioni di metri cubi d’acqua, causando molto probabilmente la distruzione di molti paesi della Piana di Gioia Tauro. Essa si aggiunge ad un’istanza compilata dalla scrivente e sottoscritta da una rappresentanza di galatresi alcuni anni fa ed inviata ad alcuni enti ed autorità istituzionali, nella quale i sottoscrittori lamentavano l’insufficiente pulizia del fiume, nonchè la mancata effettuazione di lavori di manutenzione su tale corso d’acqua, oltre ad altri solleciti di intervento, che nel corso di quest’ultimi anni sono stati inviati agli enti competenti.

     

    Nonostante le numerose richieste effettuate dai cittadini e dalle istituzioni, però, a causa della carenza dei finanziamenti, a tutt’oggi non si è potuto procedere all’integrale pulitura del Metramo ed al risanamento dei suoi argini, che in alcuni punti sono danneggiati. La costruzione di tali muri risalirebbe, infatti, ad oltre sessant’anni fa. Al momento, dunque, si rimane in attesa, che gli enti preposti adottino al più presto i dovuti provvedimenti, onde evitare un’ eventuale ed ennesima tragedia preannunciata, la quale si aggiungerebbe alle numerose catastrofi, che purtroppo si sono verificate nel nostro paese per la furia delle acque e che, com’è noto, hanno provocato la morte di numerosi individui oltre ad ingenti danni materiali.