• Fondazione San Francesco di Rizziconi, i lavoratori occupano la struttura
    Rivendicano il pagamento delle competenze arretrate
    30/04/2014 | Giuseppe Gentile - Sulpi | Comunicato
    giuseppe gentile

    giuseppe gentile

    GIOIA TAURO – Sabato 26 Aprile, si è tenuta l’assemblea, delle lavoratrici e dei lavoratori della Casa di Cura e protetta della Fondazione San Francesco d’Assisi di Rizziconi iscritti e simpatizzanti del SULPI, per affrontare l’annoso problema degli stipendi non pagati, eleggere il rappresentante sindacale aziendale e quello per la sicurezza sul posto di lavoro. Il punto caldo sul quale l’assemblea si è soffermata a lungo, è stato quello degli stipendi non ancora pagati. Si tratta di ben 11 mensilità: Aprile, Maggio e Giugno 2011; Novembre, Dicembre, 13^ e 14^ 2013; Gennaio, Febbraio, Marzo e Aprile 2014. Questa sofferenza economica è divenuta insopportabile, in particolar modo per quelle famiglie monoreddito (quasi tutte), dove, l’indigenza è giunta al limite della sopportazione e non permette neanche l’acquisto dei beni essenziali per consumare i pasti quotidiani.

     

    Insomma una vera e propria tragedia umana e sociale dove ritroviamo persino la negazione del diritto alla salute (curarsi costa e questi “lavoratori in nero” non possono spendere i soldi che non hanno per affrontare le malattie). Questo scenario surreale, fatto di prestazioni lavorative quotidiane di alta qualità e valore sociale non ha prezzo ma, i soldi per pagare il lavoro non si trovano. Le forme di sfruttamento sono condannate dalle leggi italiane da oltre cento anni. Di recente gli accertamenti effettuati dalle Forze dell’Ordine hanno portato all’arresto di datori di lavoro che sfruttavano lavoratori ben oltre l’orario stabilito. Eppure, nel contesto pianigiano continuano a proliferare tante altre assurde condizioni lavorative dove donne e uomini subiscono ricatti e sfruttamenti nell’assoluto silenzio e con tanta paura di perdere quel poco di elemosina che “generosamente il padrone” la definisce stipendio.

     

    Altro che crisi, questo è un olocausto dei diritti fondamentali delle persone pronto ad esplodere, così come è esplosa la rabbia dei 21 lavoratori e lavoratrici licenziati collettivamente alcuni anni or sono, ancora in attesa del pagamento degli stipendi non pagati e della buonuscita. Queste persone senza lavoro e senza paura, ieri hanno presidiato gli uffici della Fondazione restando tutta la notte e ancora questa mattina in attesa di risposte che non sono arrivate, né dalla Direzione della casa di riposo, né dalla Regione Calabria né tantomeno dall’Azienda Sanitaria di Reggio Calabria. Eppure, nei primi giorni di Febbraio il SULPI, assieme al consigliere regionale Giuseppe Giordano, ha incontrato l’Assessore Regionale dei Servizi Sociali Nazareno Salerno, per capire i motivi dei continui ritardi di pagamento in un settore così delicato. In quella sede, l’assessore si era impegnato a rifare i decreti per pagare tutto il pregresso del 2013 entro il mese di Marzo. Le competenze accertate, dimostravano un credito, a favore della Fondazione San Francesco di Rizziconi di € 337.874,00. Somma assegnata poi con decreto n. 4.449 nella misura del 50% pari ad € 169.931,00.

     

    Purtroppo siamo venuti a conoscenza che l’accredito programmato per giorno 28/29 Aprile è stato procrastinato per i primi giorni del mese di Maggio. L’auspicio è che tale somma venga utilizzata interamente per pagare gli stipendi ed evitare ulteriori contenziosi e conflitti sociali. Quindi, invitiamo la direzione della casa di riposo di farsi carico interamente del disagio di tutti coloro che aspettano con ansia di ricevere i soldi del lavoro fatto e non retribuito. In verità, quello che ci preoccupa di più è il futuro e la consapevolezza di un qualcosa che non permette la regolare gestione di questa realtà lavorativa. Difatti, la ricognizione eseguita su tutti i crediti vantati dalla casa di riposo di Rizziconi ci consegna un quadro a dir poco desolante: all’Azienda Sanitaria Provinciale non risultano fatture emesse dalla Fondazione per i ricoveri dei pazienti; la Regione Calabria è ferma ai pagamenti del 2013; l’unica risorsa disponibile, che giunge puntualmente nelle casse della Fondazione, è composta dalle pensioni dei ricoverati.

     

    Se questo è, possiamo affermare che la ricerca continua di risorse economiche attraverso forme di finanziamento, i ritardi strutturali dei pagamenti, i soldi che vantano i 21 lavoratori licenziati, non fanno vedere alcun tipo di soluzione che possa sollevare il dissesto economico presente da anni nella gestione dell’Opera San Francesco d’Assisi di Rizziconi. A fronte di ciò si è deciso di chiedere, ai livelli Regionali e Nazionali competenti, una approfondita verifica al fine di valutare l’opportunità di un intervento straordinario mirato a tutela dei livelli occupazionali ed a garantire l’assistenza ai pazienti ricoverati. Con l’auspicio di non dover registrare momenti di rivolta sociale ed atti disperati dei lavoratori ridotti alla fame, confidiamo nell’attenzione straordinaria delle istituzioni per affrontare e risolvere definitivamente questa triste vicenda di disumana esistenza.