• Distruzione armi chimiche siriane. L’associazione V.A.S. richiama l’attenzione sui rischi per la sicurezza e per la biodiversita’ del mediterraneo
    21/01/2014 | Ufficio Stampa V.a.s. | Comunicato

    L’Associazione di Protezione Ambientale V.A.S. (Verdi Ambiente e Società Onlus) esprime viva preoccupazione per le operazioni che stanno coinvolgendo l’Italia nel processo di trasbordo su altre navi e successiva distruzione in mare di un primo carico di armi chimiche provenienti dalla Siria. L’annunciato arrivo nel porto di Gioia Tauro di questi materiali nocivi e pericolosi, oltre ad aver provocato le legittime proteste degli amministratori e delle popolazioni locali – informati all’ultimo momento e confusamente rassicurati sulle modalità di tale rischiosa operazione – suscita anche interrogativi sulle effettive misure di sicurezza che saranno adottate per evitare qualsiasi forma di contaminazione non solo del porto e dei centri abitati, ma anche del mar Mediterraneo, a largo del quale avverrà per la prima volta la distruzione dei pericolosissimi agenti chimici. Una volta giunto a Gioia Tauro, infatti, tale arsenale sarà trasferito a bordo del cargo statunitense “Cape Ray”, per essere portato in acque internazionali – ma sempre nel “Mare Nostrum” – e lì distrutto secondo procedure già adottate, ma con modalità del tutto nuove. Come afferma l’autorevole ABC News : “La tecnologia è già diffusa – gli USA hanno distrutto le proprie armi chimiche utilizzando per decenni un procedimento simile – ma essa non è mai stata attuata su un’unità così piccola e trasportabile, e le armi chimiche non sono state mai distrutte in mare…”

     

    Anche da cittadini ed autorità locali delle isole greche è stata manifestata opposizione a tali iniziative ed un quotidiano ellenico riferisce che: “In particolare, essi esprimono la loro preoccupazione nei confronti del procedimento di idrolisi che, dovrebbe essere seguito per neutralizzare le armi chimiche siriane, in quanto sarebbe pericoloso per l’habitat marino di Creta”, nonostante le rassicurazioni delle autorità militari USA e del Ministro degli Esteri greco. Come ecopacifisti, pur valutando positivamente lo smantellamento degli arsenali chimici, siamo però attenti anche ai risvolti ambientali di simili operazioni – ha dichiarato il Presidente di VAS, Guido Pollice – Chiediamo pertanto al Governo di fornire informazioni più precise e dettagliate nel merito e di garantire in prima persona la sicurezza di tali procedure. Non vorremmo che alcune regioni in particolare fossero sottoposte ancora una volta a seri rischi sul piano ecologico e sanitario e vogliamo assicurazioni sul fatto che la preziosa biodiversità del Mediterraneo non sia minacciata da ulteriori fonti d’inquinamento e di degrado”.

     

    Analoga preoccupazione è stata espressa da Ermete Ferraro, referente nazionale di VAS per l’Ecopacifismo, il quale ha sottolineato la necessità di smilitarizzare e denuclearizzare i porti italiani – come quello di Napoli, su cui VAS ha svolto varie iniziative di controinformazione e denuncia – garantendo la sicurezza delle popolazioni locali e l’assoluta trasparenza delle operazioni riguardanti il trasporto di materiali pericolosi ed inquinanti.