• Dal Pdl a Forza Italia, lo scontro continua. Nuovo attacco del coordinatore reggino Biasi a Scopelliti
    Ecco perché mi batto, affinché non ci sia posto in Forza Italia per i traditori.
    03/11/2013 | Roy Biasi, coordinatore provinciale Pdl Forza Italia | Comunicato

    REGGIO CALABRIA – “Dichiarazioni osannanti, attacchi concentrici. Quando il presidente chiama, i fedelissimi rispondono presente, anche a loro insaputa”. Leggendo in questi giorni le dichiarazioni dell’assessore Fedele, del Senatore Caridi, del consigliere Marcianò, mi è subito ritornato in mente un articolo di qualche settimana fa con il quale il giornalista descriveva il modus agendi comunicativo del presidente Scopelliti, caratterizzato dalle dichiarazioni clone da parte delle ribattezzate categorie degli “Yes Men” e dei “cagnolini scodinzolanti”. Bene, poichè io non ho lo stuolo di persone che scrivono per me, non se ne avranno a male gli amici sopra citati se rispondo a tutti con un’unica nota. Mi sorprende che loro si sorprendano per il mio attivismo. E’ evidente che non mi conoscono bene. Il problema è che ognuno è abituato a misurare l’animo degli altri con il proprio animo. Ecco, infatti, che le cronache sono piene delle encomiabili e mirabolanti gesta amministrative dei nostri eroi, ai quali abbiamo affidato il destino infausto della nostra povera Terra. Da quando amministrano loro abbiamo risolto tutti i problemi atavici che attanagliano la nostra Calabria. I trasporti? funzionano benissimo, siamo stracollegati; La sanità? Sono finalmente finiti i viaggi della speranza, l’unico problema è che morta pure quella;

     

    Le aziende internazionalizzate? Scherziamo ormai hanno quasi tutte il collegamento a internet. Ma forse non basta. Però ci penserà in futuro l’assessore al ramo. Due, tre missioni all’estero ben assestate e il gioco è fatto. Dimenticavo, attenzione alle valigie utilizzate e ai gadget. Il Turismo? Ma dai siamo la terra dei Bronzi, la terra più bella e più mite d’Europa e infatti abbiamo avuto circa 200.000 visitatori che sono bastati e avanzati per farci diventare l’ultima Regione d’Europa per numero di visitatori;

     

    Vogliamo continuare con rifiuti, depurazione, rischio idrogeologico, attività produttive, disoccupazione in genere e soprattutto giovanile, collegamenti viari e infrastrutture? Forse la verità è condensata nel penultimo posto del Governatore nella graduatoria nazionale di apprezzamento dei Presidenti di Regione redatta qualche giorno fa da un importante istituto di indagini statistiche e dai rilievi pesantissimi della Corte dei Conti oggetto delle cronache di questi giorni.

     

    Sarà allora, che in Calabria le cose non vanno così bene come c’è le raccontano Scopelliti & Co.?

    E che dire poi del nostro amico Senatore il quale mi rimprovera che alla guida del partito da oltre un anno non mi sono particolarmente distinto per l’attività svolta. Meno male che il Senatore c’è, come testimoniato dalle tracce indelebili lasciate in questi mesi di attività. In particolare presso la Commissione Antimafia dove era talmente tanto l’impegno che alla fine gli hanno chiesto di dimettersi, altrimenti sfiguravano gli altri. Però, devo dire la verità, è stato ottimamente sostituito.

     

    Si però vuoi mettere, dice il Senatore, noi poveri peones non abbiamo consenso e di conseguenza non possiamo vantare alcun diritto acquisito e quindi neanche diritto di parola a differenza invece, direi, dei tanti diritti acquisiti e soprattutto del consenso di molti Senatori e Deputati eletti alle scorse elezioni, indicati dal governatore Scopelliti.

     

    Bene, io non so a che tipo di consenso e di diritti si riferiscano gli amici, spero non a quello che traspare dalle intercettazioni telefoniche o dalle foto di baci e abbracci sui giornali.Se si tratta di questo ritengo in effetti di non aver acquisito alcun diritto e soprattutto di non aver alcun consenso, nonostante sia stato eletto tre volte sindaco, due volte consigliere provinciale ed abbia preso alle ultime regionali circa 5.500 voti. E siccome io non sono stato eletto, mi rimproverano anche di battermi con tanto ardore solo perché vorrei conquistare un posto al sole. Beh, forse hanno ragione loro, io preferisco stare al sole, piuttosto che al fresco.

     

    Ma loro questo non lo capiscono, e continuano a stupirsi, anche se in realtà sono io che mi stupisco della loro meraviglia. Non si rendono conto che la cieca obbedienza al padrone è cosa diversa dalla lealtà, dalla riconoscenza, dalla coerenza e che per questi valori ci si può anche battere con ardore. Loro si meravigliano per la mia indignazione, ma non hanno l’idea dell’indignazione della gente e soprattutto di cosa hanno fatto. Hanno riabilitato le figure di Bruto e Cassio, che alle porte del Senato romano pugnalarono alle spalle Giulio Cesare.

     

    Loro non si rendono conto di essere diventati i novelli Bruto e Cassio, meglio noti come i “traditori calabresi” ancora più colpevoli dei predecessori visto che sono colpevoli non solo di aver tradito il Partito che dicono di rappresentare, votando seguendo il dictat stabilito, in barba alle loro coscienze e al mandato elettorale, ma anche e soprattutto sono colpevoli di aver tradito il loro territorio, la loro gente, ripagando la fiducia riposta con un’amministrazione fondata esclusivamente su interviste e comunicati stampa. Io, i miei amici, quelli veri, e la gente calabrese vogliamo essere distinti e distanti da loro. Ecco perché mi batto, affinché non ci sia posto in Forza Italia per i traditori. Ora che l’ho spiegato, spero non si stupiscano più, quando mi sentiranno gridare, fin quando avrò fiato, che per loro nel nostro partito non ci deve essere posto. Il loro posto è altrove, insieme ai loro “Diritti acquisti” e soprattutto insieme ai loro “Consensi”.