• Dal 16 agosto a Cittanova di scena Tradizionandu, festival di musiche dal mondo
    In cartellone Phaleg, Sissoko, Etnosound e Bennato
    15/08/2013 | Associazione Lato2, CIttanova | Comunicato

    CITTANOVA – «Cittanova Tradizionandu Etnofest non vuole essere un festival qualsiasi, ma il festival della musica, della cultura e del dialogo per eccellenza». La conferenza stampa di presentazione della 6ª edizione del Cittanova Tradizionandu Etnofest ha mostrato il volto nuovo, dinamico e ambizioso della kermesse di musica e cultura della cittadina pianigiana. Un evento entrato ormai di diritto nei circuiti regionali della divulgazione culturale calabrese in tutte le sue declinazioni. Circa un ora di incontro con i giornalisti e i cittadini, quindi, per spiegare i valori, i programmi e le novità della manifestazione che inizierà il prossimo 16 agosto, e si protrarrà per tre giorni in un crescendo di emozioni e sorprese. Contaminando, ovviamente, per rafforzare la cultura calabrese. Vogliamo dare sempre di più – Al tavolo dei relatori, nella suggestiva cornice di piazza San Rocco, erano seduti il presidente dell’associazione Lato2, Anna Lucrezia Calogero, il vicepresidente, Giuseppe Guerrisi, il direttore artistico del festival, Gabriele Albanese, il cantautore Mimmo Cavallaro, il sindaco di Cittanova, Alessandro Cannatà.

     

    «Nonostante le difficoltà – ha affermato il vicepresidente di Lato2, Giuseppe Guerrisi – riusciamo sempre a dare di più. Questo festival vuole e deve diventare il festiva per eccellenzal. Perché – ha spiegato – vogliamo essere diversi. Per offerta, qualità e valori. Abbiamo voglia di fare e qualità morali importanti. Lavoriamo tutti gratuitamente e ci mettiamo la faccia. La nostra città è l’elemento in più, la forza che ci spinge ad andare avanti. Cittanova è il Tradizionandu e il Tradizionandu è Cittanova. Nel mondo esistono tante cose che non ci piacciono – ha concluso – partiamo da qui per dare il nostro contributo in termini di impegno e proposte per un futuro che parli il calabrese». Albanese – «Il nostro investimento – ha sottolineato il direttore artistico del festival, Gabriele Albanese – guarda alla musica locale e ai gruppi che la riscoprono e la rendono di nuovo elemento fondante della cultura calabrese. Il nostro obiettivo è contaminare questa musica con le culture del Mediterraneo e dell’Europa più vera. Il 16 agosto Phaleg, gruppo storico di musica popolare calabrese, incontrerà la ritmica senegalese e intima di Baba Sissoko. Il 17 agosto sarà la volta degli Etnosound e di Eugenio Bennato. Il 18 agosto, nella sera conclusiva, Fabio Macagnino e the Jcs band scalderanno piazza san Rocco preparando la strada Modena City Ramblers». Calogero – «Contaminiamo la cultura calabrese per renderla più forte e fruibile – ha affermato la presidente di Lato2, Lucrezia Calogero -. A Cittanova il Tradizionandu significa connubio tra culture diverse e voglia di mischiarle per creare prospettive nuove per il dialogo. Tra musica, escursioni, cucina e artigianato». Cavallaro – «La nostra cultura ha una forza immensa – ha affermato il cantautore, Mimmo Cavallaro -. I festival, che sono stanti ormai, possono diventare i contenitori dove contaminare e amplificare la nostra musica, che è cultura. Andiamo verso un’apertura totale al mondo. Alla base del dialogo ci deve essere però – ha puntualizzato – la conoscenza della cultura calabrese, che è il fulcro del nostro essere e del nostro divenire».

     

    «Il Quotidiano della Calabria – ha affermato il giornalista, Michele Albanese – ha deciso di sposare il progetto Tradizionandu. Il perché è racchiuso nela nostra missione di giornalisti: raccontare il cattivo, ma soprattutto il buono del nostro territorio. Guardiamo a queste manifestazioni con interesse particolare, perché arrivano da giovani che amano il territorio e lo vivono in modo sano proponendo forme di trasmissione dei valori positivi della nostra terra». Ligato – «La scenografia del Tradizionandu – ha spiegato lo scenografo cinematografico, Daniele Ligato – sarà una enorme libreria. Perché la cultura sta alla base di questo festival, il significato deve essere proprio questo». Cannatà – «Abbiamo raddoppiato l’investimento sul Tradizionandu – ha affermato il sindaco di Cittanova, Alessandro Cannatà – nonostante le tante difficoltà economiche di questa fase. Noi abbiamo creduto in questo festival, lo abbiamo visto nascere e crescere. Investiamo il doppio dello scorso anno perché sappiamo bene che l’emancipazione della cultura passa dalla riscoperta delle arti che la Calabria ha cullato per millenni. Musica, artigianato, ambiente, poesia, storia. Il Tradizionandu è una lente di ingrandimento sulla nostra cultura. Dobbiamo pensare il grande – ha aggiunto il primo cittadino – prendendo di forza il ruolo che ci spetta. Ovvero, un punto esclamativo nel Mediterraneo che sappia attrarre e contaminarsi con altre culture. Il festival quest’anno è stato pensato in modo eccellente. Cittanova è la cornice ideale di questo progetto. Ora raccontiamo una Calabria diversa».