• Cinquefrondi, arrestati in sette per il tentato omicidio di Rocco Francesco Ieranò. I nomi dei fermati
    Le ordinanze sono state emesse dal Gip Ramondino del Tribunale di Palmi
    11/07/2013 | Questura di Reggio Calabria | Comunicato

    REGGIO CALABRIA – Nella mattinata di oggi, personale del Commissariato di Pubblica sicurezza di Polistena ha eseguito sette ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse in data 5 luglio 2013 dal Gip presso il Tribunale di Palmi, dottor Paolo Ramondino, nei confronti di Vasvi Beluli, cl. ’82, macedone residente a Canino (VT); Arben Ibrahimi, cl. ’85, originario del Kosovo ma residente a Canino (VT); Sebastiano Malavenda, cl. ’85, di Reggio Calabria; Salvatore Callea, cl. ’67, originario di Oppido Mamertina ma residente a Canino (VT), Mauro Graziano Uras, cl. ’71, di Canino (VT); Salvatore Patania, cl. ’78, e Giuseppe Patania, cl. ’80, entrambi di Vibo Valentia.

     

    Le richieste cautelari sono state avanzate dai Pm presso la Procura della Repubblica di Palmi, dottor Enzo Bucarelli e dottor Gianluca Gelso, che hanno diretto le indagini, in seguito alle quali ai suddetti soggetti è stato contestato il reato di tentato omicidio aggravato continuato e in concorso, nonché, limitatamente a Beluli e Ibrahimi il reato di porto illegale e la ricettazione di armi. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti gli arrestati, a vario titolo, hanno partecipato al tentato omicidio di Rocco Francesco Ieranò, 41 anni, avvenuto il 25 luglio dello scorso anno nelle vie centrali di Cinquefrondi. In particolare Vasvi Beluli e Arben Ibrahimi, considerati gli esecutori materiali del tentato omicidio, sarebbero stati assoldati dai fratelli Fossari e dal loro cognato Vecchiè (tutti posti in stato di fermo sempre dagli agenti del commissariato di Polistena la mattina del 27 giugno scorso) con lo scopo di vendicare l’omicidio del loro congiunto Francesco Fossari avvenuto a Melicucco il 2 agosto del 2011.

     

    Per quel delitto sono ora in carcere, in attesa di giudizio, Giuseppe Bruzzese, 21 anni di Cinquefrondi e lo stesso Rocco Francesco Ieranò, anch’essi arrestati nell’ambito dell’operazione del 27 giugno scorso. Malavenda, Callea, Uras e i fratelli Patania, sono considerati coloro che materialmente hanno procacciato i due killer ed hanno gestito i contatti tra questi e i mandanti della famiglia Fossari di Melicucco, svolgendo funzioni di raccordo, ausilio negli spostamenti da e per la Calabria degli esecutori materiali, nonché di essere stati conferitori e spartitori (con trattenute) dei compensi elargiti dai mandanti ai sicari. Proseguono le indagini in relazione all’individuazione ed identificazione di eventuali ed ulteriori complici.