• Cuore matto ha smesso di battere. Scompare Little Tony, un’Italia più innocente se ne va
    29/05/2013 | Filippo Mammì | Edicola di Pinuccio

    little-tony-AVEVO GIA’ IN MENTE di stendere un articolo per ricordare Little Tony, quando ho ricevuto subito dopo la notizia della morte di Franca Rame, navigata attrice di teatro impegnata nel sociale e moglie del premio Nobel Dario Fo; ma, poiché avevo già deciso cosa scrivere, manterrò l’impegno con l’interprete di Cuore Matto, nonostante  Little Tony e la musica italiana anni 60 siano stati poi soppiantati da quella sperimentale ed impegnata degli anni 70, Riderà e molte altre canzoni di quel decennio sono rimaste nel cuore della maggioranza degli italiani, così come il ricordo di un Italia più colorata e più ingenua di adesso, ma capace ancora di grandi speranze. Forse, il vero problema di quelle canzoni è che risentivano pesantemente dell’influenza delle grandi case discografiche, che imponevano testi e canzoni scegliendo solamente interpreti e non cantautori che potessero esprimere qualcosa di vero, ed i brani di quel periodo, traboccanti di amore e cuore, sembrano oggi delle mere filastrocche scritte in un’epoca troppo ottimista o che cercava di non pensare ai propri problemi (che all’epoca erano molti più di ora).

     

    Certo, ce ne sono state di eccezioni, come Cuore matto o Azzurro di Adriano Celentano, ma questi testi risultano ancora freschi per il ritmo indovinato o per il brano scritto da un paroliere esperto (nel caso di Azzurro, Vito Pallavicini e Paolo Conte). Chi è riuscito a restare nel successo, come lo stesso Tony, Gianni Morandi, Al Bano o l’eclettico Celentano, ha dovuto sudare rimettendosi spesso in discussione o modificando il proprio stile. Gli altri, molti altri, si sono dovuti accontentare dell’effetto nostalgia. Little Tony, al secolo Antonio Ciacci nato a Tivoli nel 1941, pur avendo iniziato a suonare con i fratelli nel segno del rock n roll all’epoca appena iniziato, viene reclutato principalmente come sosia di Elvis (che comunque amava molto), sdoganando anche in Italia il famoso ciuffo cotonato che Tony, con grande sprezzo del ridicolo, ha continuato a portare fino ai suoi ultimi giorni sfidando 50 anni di mode, canzoni e stili, fedele al suo genere. E questo non glielo si può rimproverare, in fondo egli era legato al grande Rock di metà anni 50 e inizio anni 60, quello di Elvis, Chuck Berry, Little Richard e Jerry Lee Lewis tanto per intenderci, che lasciò un profondo strascico musicale anche in Italia, persino quando i Beatles e i Rolling Stones lo avevano già spazzato via. E, come sosia, viene imposto alla pubblica attenzione non solo per le sue indubbie capacità canore e musicali, ma soprattutto per diventare, insieme a Morandi, il nuovo idolo delle ragazzine nate nel primissimo dopoguerra.

     

    Un’immagine che gli resterà incollata per molto tempo, anche nella prima metà degli anni 70, quando, partecipando a Sanremo e ad Un disco per l’estate, vedeva già che il nuovo pubblico aveva totalmente cambiato gusti musicali. Eppure, canzoni come Riderà, Cuore Matto, Nostalgia, E diceva che amava me, resteranno canticchiate dalle persone sicuramente per molto tempo ancora. Soprattutto Cuore Matto, con quel suo ritmo quasi psichedelico, riproposto in tutte le salse fino ad oggi, sempre presente nelle serate estive in spiaggia tra falò, chitarre e birra. Con il revival anni 60 e 70, Little Tony è stato sicuramente il più ricordato tra i cantanti italiani, tanto da essere chiamato a partecipare al singolo dance Figli di Pitagora del vocalist Gabry Ponte, hit dell’estate 2004.

     

    little-tony-Viene, con la moda del trash, ricordata la sua partecipazione al cinema nei celebri “Musicarelli”, film creati apposta per pubblicizzare un cantante e le sue canzoni al posto dei videoclip (Mtv ancora non esisteva); non solo Tony, ma tutti i cantanti italiani degli anni 60 hanno fatto almeno due musicarelli l’uno, filmetti con trame sdolcinate che già allora erano insopportabili, e che oggi sono ricordati soprattutto per la presenza, accanto ai protagonisti – cantanti che purtroppo non erano attori consumati, di abili comprimari e caratteristi come Franco e Ciccio, Gino Bramieri, un giovanissimo Enrico Montesano, Ferruccio Amendola, persino il grande Totò (con Rita Pavone). Little Tony è comparso anche oltre i musicarelli, recitando in camei in film e sceneggiati televisivi celebrativi o anche drammatici (spassosa la sua partecipazione al film L’odore della notte di Claudio Caligari, 1998, in una cui scena viene costretto a cantare Cuore matto durante una rapina ai suoi danni). Eh sì, la sua scomparsa, che è avvenuta in questo tempo di crisi, non ha fatto che ricordarci che i tempi d’oro del boom sono terminati da un pezzo; per questo, lui ed altri ci mancheranno, con loro termina l’età dell’innocenza.


     
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