• Chi ci governa? Mentre gli italiani sono chiamati a pagare la crisi che ha arricchito i ricchi, al Senato uno spettacolo che offende la dignità delle Istituzioni
    08/09/2011 | Rosanna Giovinazzo | Edicola di Pinuccio

    In diretta dal Senato, una serie di fatti e di parole che offendono la sensibilità, la buona educazione e, soprattutto, la solennità dell’Istituzione Senato della Repubblica. Aula con molti scranni vuoti, il Presidente dell’Assemblea che richiama, più volte, al rispetto del luogo e dei ruoli. Chiacchiericcio redarguito, passeggio nell’aula, idem, è meglio chiacchierare, ridere, alzarsi dal proprio posto, parlare al cellulare, lavorare o… giocare al computer. Visi preoccupati, pesanti, ironici, beffardi. Visi da oche giulive, visi torvi, scuri, volgari, risate, quantomeno inopportune, da parte di rozze e rozzi bergamaschi o giù di lì. Voci sicure e altisonanti nella loro arroganza; voci emozionate, quasi lacrimevoli, voci tuonanti ed imperiose, quelle dell’indignazione e dell’insopportabilità di una manovra che ufficializza e legalizza le prepotenze delle lobby di potere, degli intoccabili…

    E tutto questo in un momento così drammatico della storia repubblicana, mentre tante e tante famiglie italiane, tanti giovani disoccupati e tanti pensionati vivono una situazione drammatica ed indegna di un paese che dovrebbe, per la sua tradizione storica e culturale, essere faro di civiltà e di democrazia!