• Biasi: “Scopelliti in Forza Italia? Un Pdl-bis che non serve a nessuno”. Il coordinatore provinciale attacca il presidente della Regione
    "Auspico che Scopelliti decida di tornare sui suoi passi per intraprendere un nuovo cammino"
    25/09/2013 | Roy Biasi, coordinatore provinciale Forza Italia | Comunicato

    REGGIO CALABRIA – Con il rilancio di Forza Italia abbiamo finalmente la possibilità di imprimere una svolta significativa nel centrodestra italiano. Una svolta che dalla nuova Forza Italia prende il via, coinvolgendo anche tutte quelle altre importanti realtà politiche che vorranno far parte di questa nuova coalizione. Anche i lavori preparatori al nuovo partito di “Destra” infatti, come hanno dichiarato qualche giorno fa ad Orvieto l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno e il leader de “La Destra” Francesco Storace, sono ormai in via di definizione. Il nuovo progetto politico sarà presentato il prossimo 12 ottobre a Roma nel corso di una manifestazione dove saranno affrontati temi e programmi di questa nuova grande realtà che dovrà essere in grado di rappresentare la parte sociale e identitaria del nuovo centrodestra italiano. A quella manifestazione però non parteciperà l’anima storica della Destra in Calabria, quella rappresentata dal presidente della Regione Scopelliti oltre che da tanti esponenti di primo piano che con lui hanno condiviso l’esperienza dell’Msi prima e di An poi, i quali in queste ore hanno comunicato la propria adesione alla nuova Forza Italia. Non entro nel merito di valutazioni sulla coerenza ideologica o sulla convenienza di questa scelta. Ciò che invece voglio proporre è una valutazione sull’opportunità politica di questa decisione.

     

    E’ chiaro che c’è differenza fra la storia politica di Scopelliti, e di chi come lui è stato protagonista di militanze importanti nella destra, e quella di chi invece ha scelto vent’anni fa di aderire al progetto del presidente Berlusconi, così come c’è differenza fra i valori e i principi, rispettabilissimi, sostenuti e difesi dallo stesso Scopelliti e quelli che invece sono alla base di Forza Italia. Quello che si deve evitare però è che si riproponga la stessa situazione vissuta nel Pdl, dove queste differenze hanno rappresentato un freno allo sviluppo del partito. Serve invece che le radici culturali, le esperienze e le idee diverse siano un valore aggiunto nell’ottica di un nuovo centrodestra dove ogni forza dovrà essere autonoma ma complementare all’altra. In questa fase di riassestamento del quadro politico quindi non credo di sbagliare, se dico che quei principi, quelle idee, di cui Scopelliti, come dichiarato qualche giorno fa ad Atreju, si ritiene “ancora oggi militante”, quei valori, che sono della Destra storica, non possono andare perduti anzi, rappresentano risorse che vanno valorizzate. E non credo di sbagliare, pertanto, se dico che il più indicato a prendere in Calabria le redini di questo nuovo Partito che sta nascendo a Destra sia proprio Scopelliti, che concludendo il citato intervento ad Atreju ha affermato, in merito all’attuale situazione del popolo di Destra, di avere un solo rammarico: “fino a qualche hanno fa, ha dichiarato, eravamo una grande comunità, mentre ora siamo divisi”. Quale occasione migliore allora per rimettere insieme i pezzi di una storia così importante e ripartire verso altri successi? E’ vero che lo stesso Scopelliti aveva spiegato come benchè l’esperienza del Movimento sociale italiano e di Alleanza nazionale fosse stata straordinaria e irripetibile, fosse comunque giunto il momento di guardare oltre e che, riferendosi alla scelta di alcuni suoi ex compagni di Partito che avevano deciso di dar vita a Fratelli d’Italia, l’idea di andare a costituire un partito che del 3 o 4% non fosse quella migliore. Allo stesso tempo è pur vero che stanti le attuali premesse, il nuovo Partito di Destra che nascerà da qui a breve avrà una base elettorale importante, e comunque ben più ampia di quella a cui faceva riferimento Scopelliti. Tuttavia ieri è stata ufficializzata dallo stesso Scopelliti la costituzione dei gruppi di Forza Italia in Consiglio regionale, o meglio è stato sancito il passaggio in massa, tranne qualche eccezione, dei consiglieri Pdl in Forza Italia. Francamente, come giustamente sottolineato dal consigliere regionale Caputo, non si capisce la fretta di procedere con questa iniziativa. Il ritorno di Forza Italia è stato annunciato la prima volta oltre tre mesi fa, ma nel Pdl Regionale, diversamente da quanto successo nel resto d’Italia, nulla si è mosso. L’unica eccezione sono state le iniziative spontanee nate nella Provincia di Reggio Calabria che hanno portato alla costituzione dei vari comitati per Forza Italia coordinati dal gruppo a cui faccio riferimento e che storicamente rappresenta Forza Italia. Sarà forse che l’unico obiettivo è quello di cercare una “forzatura” non spontanea per oscurare e danneggiare un movimento sano come il nostro che ormai da mesi raccoglie adesioni e successi?

     

    La sensazione purtroppo è questa, e nonostante l’esperienza del Pdl si sia conclusa non è cambiato nulla. Su Forza Italia sembrano addensarsi le stesse nubi che hanno oscurato il vecchio partito, visto che ci troviamo ancora a doverci confrontare con la solita prepotenza di chi pensa di essere sempre lo “Sposo ad ogni matrimonio e il morto ad ogni funerale”. Così facendo però si rischia non solo di disperdere il patrimonio di valori e di consensi della Destra ma anche di perdere la matrice identitaria di Forza Italia e conseguentemente la fiducia di quell’elettorato che identifica la Casa dei moderati esclusivamente con quel partito, quegli uomini e quelle idee che riaccesero i loro animi nel 1994. Dello stesso avviso sono stati anche alcuni responsabili di Forza Italia a Roma, con cui ho avuto modo di parlare in questi giorni, e che stanno lavorando con l’obiettivo di scongiurare il pericolo che la nuova Forza Italia diventi, da questo punto di vista, un Pdl bis, portandosi dietro i problemi strutturali che quel partito aveva nel suo Dna. Se il ritorno di Forza Italia infatti è stato voluto per ricucire il rapporto con il nostro elettorato moderato, il riproporsi di quanto accaduto con il Pdl rischia di invalidare tutto il progetto. La nostra gente vuole un Partito nuovo, che affondi saldamente le proprie radici nei principi di quello che fu il primo grande progetto politico berlusconiano. Gli elettori l’hanno dimostrato chiaramente nel corso delle ultime elezioni, in quel Pdl non si riconoscono più, perché ostinarsi a non ascoltarli riproponendolo in questa celata veste? Auspico quindi che Scopelliti, insieme ai tanti amici con i quali abbiamo condiviso, non senza difficoltà, l’esperienza del Pdl pur venendo da percorsi diversi, decidano di tornare sui loro passi per intraprendere un nuovo cammino. Sarebbe questo un grande atto di responsabilità verso il centrodestra calabrese e nazionale che ci permetterebbe di presentare ai nostri elettori un’offerta politica di alto profilo.