• Attivo provinciale dei Riformisti italiani – Socialisti uniti. Presente il coordinatore regionale Catanzariti
    Quadro nazionale confuso. Alla Provincia necessaria una verifica a 360°
    21/10/2013 | Pierpaolo Zavettieri, coordinatore provinciale Riformisti Italiani | Comunicato

    LogoRiformistiItaliani(1)REGGIO CALABRIA – Si è svolto presso la federazione provinciale de I Riformisti Italiani-Socialisti uniti un partecipato attivo provinciale presieduto dal coordinatore provinciale Pierpaolo Zavettieri che dopo aver sottolineato l’importante risultato relativo alla raccolta firme per i referendum sulla giustizia ha sviluppato un’ampia riflessione sulla politica nazionale e locale.

     

    Presenti il coordinatore regionale Gianpaolo Catanzariti, la portavoce Angela Romeo, Saverio Zavettieri e molti amministratori locali e dirigenti di partito di tutta la provincia, l’assemblea ha sviluppato una seria e proficua discussione sulle problematiche in oggetto. È stato messo in evidenza come le alterne vicende politiche nazionali dell’ultimo periodo hanno prodotto un sempre più confuso, contraddittorio e frammentato quadro generale che dovrebbe destare preoccupazione  ma che in realtà viene vissuto esclusivamente nell’ottica dell’emergenza. Del resto alla stabilità, per il momento raggiunta dal governo, si contrappone un’instabilità senza pari dei partiti che lo sostengono, dal Pd al Pdl a Scelta Civica, che non potrà produrre concreti mutamenti. Anzi indebolisce  l’azione del governo che non è in grado di mettere in atto un’azione da shock né sull’economia né su quelle riforme istituzionali che erano a fondamento di questo governo e che avrebbero dovuto caratterizzarlo. Il fatto è che non c’è politica, non c’è visione, si temono i veri cambiamenti e tutto diventa emergenza e piccolo cabotaggio persino nel M5S.

     

     I “Riformisti Italiani”, che hanno una loro autonomia, non possono non sottolineare quanto invece sia necessario  rinnovare profondamente l’architettura  delle Istituzioni  e  sono pertanto  impegnati a sostenere la proposta  di legge costituzionale di iniziativa popolare del  prof. Guzzetta  che va nella direzione del presidenzialismo, della riduzione del numero dei parlamentari, del superamento  del bicameralismo perfetto e a tal uopo organizzeranno nel mese di novembre momenti di coinvolgimento della cittadinanza sulla riforma.

     

    La discussione evidenzia con forza come il vuoto politico nazionale si riflette, anche per altre motivazioni, a livello locale dove si vive l’amara realtà degli scioglimenti dei Consigli comunali. Per la città, da ormai un anno priva di rappresentanza elettiva, ma che, si spera presto, riavrà il suo governo comunale, si rende necessario un manifesto progettuale  innovativo e realizzabile ad es. in ambito turistico e ambientale, che abbia visione precisa della città che sarà metropolitana ed offra una speranza ed un’alternativa alla rabbia, allo scoramento ed all’indifferenza. Tutti gli interventi ascoltati hanno focalizzato quanto il vuoto politico-istituzionale sia più sentito e possa ancora aumentare se la Provincia, l’unica Istituzione territoriale titolata ad indirizzare, si chiude alla politica di  prospettiva e si attarda.

     

    Senza dubbio l’ente intermedio ha vissuto fasi di incertezza sulla propria esistenza, ma tale momento è ormai superato ed una nuova energia è richiesta. Vi è una grande opportunità politica da cogliere. Spetta alla Provincia la possibilità l’onere di assumere un ruolo guida, di indirizzare con i fatti, le azioni, le proposte, la configurazione, la preparazione dell’unità territoriale della Città Metropolitana. Ciò considerando che la Città Metropolitana avrà competenza in termini di sistema dei trasporti, di pianificazione del territorio e dell’ambiente con poteri sovra ordinati.

     

    In tale prospettiva, a due anni e mezzo  dall’insediamento del Consiglio provinciale e del presidente Raffa, unanimemente i Riformisti e Socialisti Uniti ritengono sia diventato  necessario e ragionevole verificare a 360° il percorso fatto, non rischiando di cadere nella gestione  “giorno per giorno”, e riprogrammare il resto della legislatura, considerando  altresì che le condizioni iniziali si sono modificate anche  in fatto  di rappresentatività in giunta dove, ed è un esempio, i Socialisti uniti non sono più rappresentati e la stessa Giunta si configura ormai come una giunta mono-colore.