CINQUEFRONDI – Il servizio ferroviario regionale soffre da anni, in Italia forti criticità derivanti da decenni di investimenti insufficienti, cui, nelle ultime stagioni, si è aggiunto il taglio di spesa sui trasferimenti economici, che ha generato gravi carenze in termini di manutenzioni, carenza di materiale rotabile, le quali, inevitabilmente, si traducono in minore affidabilità e puntualità delle corse, un danno enorme per la collettività. Il parziale “federalismo” attuato nel 1997 ha delegato alle Regioni la responsabilità di stipulare i contratti di servizio senza però dotarle di adeguate risorse finanziarie e ha accresciuto il divario sulla qualità delle prestazioni nelle diverse parti del Paese. Le scarse risorse hanno portato regioni come la Calabria a disinvestire sul ferro e premiare il trasporto su gomma, sia nelle aree urbane che in quelle extraurbane. In ogni caso non riuscendo a soddisfare a pieno la richiesta di mobilità locale e regionale. Questa giunta regionale purtroppo sta sprecando la grande opportunità offerta dai fondi POR, per quanto riguarda la modernizzazione del sistema ferroviario locale.
Noi tutti ormai sappiamo che le loro intenzioni sono quelle di dismettere linee locali come le Taurensi, rimanendo sordi alle proposte fatte dal sindacato e dai lavoratori. Il loro cervello si è bloccato sulle cifre: 4.000.000 e 100.000 euro, che erano i costi ricavi delle linee Taurensi. Non si sono mai voluti sedere ad un tavolo e discutere su come eventualmente si potevano abbattere i costi e migliorare i servizi. Infatti convertendo queste linee in una Tramvia si sarebbero potuti abbattere i costi del 50%, migliorando il servizio, istituendo un maggior numero di fermate, con servizi cadenzati, materiale rotabile adeguato, con punti di interscambio con auto, moto, bici, car sharing e quant’altro. Ma a tutto questo, la giunta regionale ed il suo Presidente sono rimasti sordi. Non hanno voluto e non vogliono la modernizzazione di questo lembo di territorio, che sconta secoli di arretratezza nei servizi alla persona. In particolare stanno condannando la Piana di Gioia Tauro e i suoi cittadini ad avere un trasporto che era in auge 50 anni fa, ossia, affittare un auto al bisogno. Assessore Fedele, ci sono i margini per riaprire il discorso sulle linee Taurensi, che a nostro avviso è stato chiuso troppo presto.