• Successo viennese per i ragazzi dell’Orchestra “Ragone”. Il loro racconto di viaggio
    26/10/2011 | I ragazzi dell'Orchestra Ragone | Edicola di Pinuccio

    I ragazzi dell’Orchestra giovanile “Ragone” di Laureana di Borrello, di ritorno da Vienna, hanno mandato all’Edicola di Pinuccio un loro racconto dell’esperienza, che volentieri pubblichiamo.

    LAUREANA DI BORRELLO – Questo è il pensiero dei ragazzi dell’Orchestra di fiati di Laureana di Borrello al rientro dall’Austria, dove ancora una volta hanno dimostrato le loro straordinarie capacità, incantando la prestigiosa giuria del V Concorso Nazionale Austriaco per Orchestre giovanili di fiati al quale hanno partecipato come unico gruppo straniero conseguendo l’ambito podio su oltre venti orchestre ottenendo uno dei punteggi più alti. L’Orchestra Ragone con questo ulteriore successo si conferma, meritatamente, come una delle realtà musicali più prestigiose dell’intera Regione e sicuramente come una fra le migliori formazioni giovanili italiane. Tutto ciò è reso possibile grazie all’instancabile operato del M° Maurizio Managò, vero talento del panorama musicale italiano.

    La cosa più devastante, appena entrati nel campo di sterminio di Mauthausen, è stata il silenzio. Un silenzio agghiacciante, perenne, che non passa, che non può passare. Ed ecco che nasce spontaneo il parallelismo con ciò che la nostra associazione sta facendo. Il nostro impegno è destinato a distruggere quel silenzio che sta dilaniando la nostra società, l’indifferenza. La nostra musica vuole essere qualcosa che va oltre ogni luogo comune che viene ripetuto in continuazione da mille politici che poi restano con le mani in mano. Noi i ragazzi dalla strada non li togliamo con le parole che userebbe un qualunque adulatore, ma con i fatti. Quello che l’Associazione Ragone ha fatto e continua a fare a favore della cittadinanza di Laureana e dintorni è reale e tangibile. Ed è per questo che il successo ottenuto a Linz, in Austria, non muore appena tornati a casa; non si tratta di un attestato in più, ma di ben altro: un segno indelebile nelle menti e nei cuori di tutti noi ragazzi che abbiamo avuto il piacere e l’onore di fare una simile esperienza.

    Tutto ciò è stato parte di qualcosa che viviamo ogni giorno, qualcosa che ormai fa parte di noi e della nostra quotidianità. Quello che può far paura ad un ragazzo della Ragone non è e non deve essere il “non arrivare primi”, bensì il rischio di non poter nemmeno partecipare: bisogna prendere coscienza del fatto che quello che abbiamo la possibilità di fare da quasi tre anni non è qualcosa di scontato. A livello musicale è giusto dire che il risultato raggiunto è qualcosa di straordinario di cui, a primo impatto, non ci si rende pienamente conto. L’Austria è considerata la patria della musica e un’orchestra partita da Laureana di Borrello il 20 Ottobre 2011, dopo oltre 20 ore di viaggio in pullman, è riuscita ad arrivarci, a partecipare ad un concorso prestigiosissimo come unica orchestra italiana e a salire sul podio. E’ riuscita ad emozionare il giurato italiano Lorenzo Pusceddu. E’ riuscita a vedere Thomas Doss (compositore austriaco del brano a libera scelta eseguito da noi al concorso) precipitarsi sul palco per fare i complimenti al M° Managò per l’Orchestra e per la straordinaria esecuzione.  Il ringraziamento più grande va a chi, senza invidia e ostilità ingiustificata, è sempre stato dalla nostra parte, a chi si è avvicinato a noi dopo aver capito come vanno le cose nella nostra associazione. Viviamo in una terra in cui, paradossalmente, le cose belle sono sempre le più contrastate, ma non ci siamo mai tirati indietro quando c’era da mettere l’anima per realizzare quello in cui abbiamo sempre creduto.

    Le sensazioni provate sul palcoscenico della Brucknerhaus ci ripagano di qualunque sacrificio/delusione/momento di difficoltà; è stata la conferma che il percorso fatto finora non è stato vano. E questa non è e non sarà mai SOLO MUSICA. Questa è COLLABORAZIONE FRATERNA tra ragazzi che vengono dalle infinite sfaccettature di una società che all’apparenza sembra andare a rotoli. Questo è AMORE e GUSTO PER IL BELLO. Questo è IMPEGNO pratico e reale da parte di ragazzi che non si limitano a studiare, ma vanno oltre. Questa è CULTURA, possibilità di arrivare a 17 anni con una sfilza di splendidi viaggi e grandiose esperienze alle spalle. Questa può SEMBRARE “solo musica”, ma QUESTA E’ VITA! E sarà impossibile trovare qualcuno – tra giovani musicisti/genitori/soci/sostenitori – pronto a negare che quel 4 Gennaio 2009 ha cambiato le nostre vite! GRAZIE al M° Maurizio Managò. GRAZIE alla Professoressa Ciccone, a Elisa Marazzita, a tutti i Soci, a tutti coloro che ci sono SEMPRE. GRAZIE DI VERO CUORE!

                                                                                      I Ragazzi della Ragone

     

    <<La parola “crimine” è inadeguata per qualificare ciò che è successo nella cava e nell’adiacente campo di Mauthausen durante il periodo del nazionalsocialismo.

    Il sadismo con cui venivano trattati gli uomini, mezzo morti di fame, quando non riuscivano più a trasportare le pietre salendo i 186 gradini della cava, era solamente uno dei metodi terribili di trattamento. I prigionieri che venivano spinti giù dal precipizio e rimanevano ai piedi della parete di roccia gravemente feriti o cadevano morti nel piccolo stagno venivano chiamati cinicamente “paracadutisti”.

    Come potevano uomini, anche austriaci tra di loro, fare una cosa del genere ad altri uomini?

    Chi riflette seriamente su ciò non troverà una risposta esauriente per ciò che non è comprensibile.

    Guerra e odio, che si sono sviluppati nell’Europa, hanno contribuito a portare sistematicamente alla morte, nell’isolamento atroce dei campi di concentramento, non solo milioni di concittadini ebrei, ma anche minoranze disprezzate e gruppi di oppositori di diverse nazioni.

    Solamente con un senso di intima vergogna si può parlare di ciò che è successo, ma non si deve né tacere né abbellire l’orrore e l’inumanità di quei tempi, che si sono protratti fino agli ultimi giorni di guerra dell’anno 1945.>>

                                                                                                          (Dr. Heinz Fischer)