• Ambiente. Piano provinciale dei rifiuti. Le proposte di Sinistra in Movimento
    L'apertura o riattivazione dei centri pubblici di raccolta e l'istituzione dello sportello provinciale rifiuti tra i suggerimenti per maggiori vantaggi per enti e utenti
    05/07/2014 | Diego Ferrara, Giuseppe Longo - Sinistra in Movimento | Comunicato

    SINISTRA IN MOVIMENTORiceviamo e pubblichiamo l testo della missiva fatta pervenire dal gruppo consiliare “Sinistra in Movimento” al Presidente della Provincia di Reggio Calabria in relazione al “Piano provinciale rifiuti”

     

    REGGIO CALABRIA – Egregio Presidente, come a Lei ben noto le problematiche correlate alla difesa ambientale ed in particolare quelle specifiche dellagestione dei rifiuti hanno assunto, anche nella nostra realtà territoriale, una valenza certamente non secondaria rispetto ad altri temi della vita pubblica: la tutela delle risorse naturali ma anche quella della salute dei cittadini e della salubrità dell’ambiente (o forse più correttamente degli ambienti, vista la ricchezza e la diversità di cui fortunatamente gode la provincia reggina) ci richiama, in uno, ad un obbligo morale oltre che di legge, che è quello di garantire la programmazione e l’attuazione di politiche specifiche e mirate alla salvaguardia e alla preservazione dell’ambiente naturale.

     

    Tali direttrici assumono tanto più rilievo alla luce del ruolo sempre maggiore che le Province hanno assunto nel corso delle diverse e successive revisioni delle normative di settore ed in particolare di quelle dettate dagli adeguamenti alle direttive europee. In tal senso desideriamo esprimere vivo apprezzamento per la proposta di Piano Provinciale Rifiuti che ci accingeremo a discutere entro fine luglio in Consiglio Provinciale, predisposto con particolare puntualità dai competenti Uffici dell’Amministrazione Provinciale. Dalla lettura della bozza del Piano abbiamo avuto modo di apprezzare oltreché la vastità dei temi trattati, l’analisi puntuale dei dati e dello stato corrente del sistema provinciale di gestione dei rifiuti, nonché le proposte di prospettiva futura.

     

    A tal proposito riteniamo di dover fornire responsabilmente un Nostro contributo al Piano Provinciale dei Rifiuti su alcuni temi che riteniamo di particolare rilevanza, proprio nella consapevolezza che l’importanza e la valenza del tema richieda una vera e propria assunzione di responsabilità da parte di tutte le forze politiche e sociali, oltre che della stessa cittadinanza , al fine di fornire ogni possibile apporto di idee e di soluzioni alle politiche provinciali di gestione dei rifiuti. Nello specifico desideriamo sottoporLe l’integrazione delle seguenti proposte che indichiamo di seguito:

     

    Una della principali criticità correlate allo smaltimento dei rifiuti è certamente discendente dalla insufficienza di impianti di compostaggio e di riflesso dal mancato avvio della raccolta differenziata della frazione organica: allo stato l’impianto pubblico di Siderno, unico presente in territorio provinciale che sia dotato di linea di valorizzazione umido da RD , è chiuso ai conferimenti e i pochi comuni che effettuano la raccolta separata dei rifiuti organici vengono autorizzati dalla Regione Calabria al conferimento presso l’Impianto di Vazzano (VV). Si richiede pertanto di voler prevedere una apposita misura sul Piano Provinciale di Rifiuti che , in linea con i principi di autosufficienza e prossimità imposti dalla regolamentazione europea e recepita dalla normativa nazionale D.Lgs. 152/2006 e s.i.e.m. , anche al fine di garantire la priorità alle azioni di recupero e riciclo dei rifiuti rispetto alla soluzione dello smaltimento, preveda misure di incentivazione dell’impiantistica di servizio per il compostaggio dei rifiuti urbani della frazione organica o in alternativa/integrazione , misure volte a favorirel’autocompostaggio e/o il reimpiego dei predetti rifiuti per l’alimentazione di animali da cortile, tali da garantire la copertura a recupero della quota di rifiuti organici secondo le quantità prodotte stimate a progetto dal Piano Provinciale.

     

    Solo 9 dei 32 Centri di Raccolta Comunali censiti dal Piano Provinciale dei Rifiuti (pag. 28) sono attualmente attivi e/o in esercizio: un numero assolutamente insufficiente a fronte dei 97 Enti Comunali insistenti sul territorio della Provincia Reggina. Tali Centri Comunali presentano inoltre una condizione deficitaria nella fase di gestione e post apertura (non sono pochi i casi di CDR posti sotto sequestro dalle Autorità Giudiziarie). Si ritiene altamente positiva la messa in atto di misure specifiche da parte dell’Amministrazione Provinciale di fornitura di assistenza ai Comuni e ai Consorzi sovra comunali , volte non solo al finanziamento della realizzazione di tali infrastrutture, ma anche a fornire assistenza amministrativa e tecnica nella fase di start up e di prima gestione dei CDR, in modo tale che tali presidi siano effettivamente delle strutture funzionali ed essenziali al circuito della raccolta differenziata dei rifiuti urbani. In questa direzione sarebbe auspicabile la realizzazione e la promozione di uno “Sportello Provinciale Rifiuti” che consenta ai Comuni di avere un punto di riferimento consulenziale, con l’impiego figure professionali capaci di dare concreta risposta alle esigenze di supporto tecnico e amministrativo che spesso i Comuni da soli non sono in grado di assolvere.

     

    Tale struttura potrebbe, inoltre, in accordo con le associazioni di categoria ( Confindustria, Fise Federambiente) , Anci e Conai, fornire supporto tecnico e amministrativo per la definizione , la stipula e la gestione tecnica delle Convenzioni con i Consorzi di Filiera ( Comieco, Corepla, Coreve, Ricrea, Cial, Rilegno) , con il Centro di Coordinamento RAEE e Cobat. Come riportato dallo stesso Piano Provinciale proposto, la raccolta dei RAEE ( Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), in linea con il dato nazionale , ha fatto registrare negli ultimi anni un sensibile aumento dei quantitativi avviati a recupero. Uno tra i maggiori contributi in termini di percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, a parità di volumi, è fornito proprio dalla suddetta categoria di R.U. Vi sono inoltre da rispettare precisi obblighi e obiettivi normativi di raccolta degli stessi RAEE. La normativa specifica di riferimento è rappresentata dal D.Lgs. 151/2005 , dal DM 65/2010, oltre che dal Testo unico dell’Ambiente D.Lgs. 152/2006 che consente di gestire la raccolta e il recupero dei RAEE attraverso un sistema pubblico di raccolta capillare , garantito e certificato per legge e gestito dal Centro di Coordinamento Nazionale RAEE, che mira a impedire in tal modo lo smaltimento illecito di tali rifiuti attraverso traffici internazionali verso i paesi più poveri dell’Africa e del Sud Est Asiatico, dove il recupero delle componenti avviene spesso a prezzo di gravi e irrimediabili inquinamenti delle matrici ambientali.

     

    Nella Provincia di Reggio Calabria, tuttavia, i soggetti iscritti alla Sezione RAEE dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali sono solo 42 di cui 8 attualmente sospesi, (fonte Albo Nazionale Gestori ambientali) ovvero un numero estremamente esiguo se si pensa che tale obbligo di legge interessa tutti i distributori, installatori , trasportatori , centri di assistenza presenti sul Territorio di competenza provinciale. Alla Provincia compete inoltre il rilascio delle autorizzazioni in procedura semplificata degli impianti di messa in riserva, disassemblamento e deposito temporaneo dei RAEE. A tal proposito si ritiene estremamente di interesse pubblico la possibilità di favorire, attraverso la struttura dell’Osservatorio Provinciale sui rifiuti o tramite il già auspicato Sportello Provinciale dei Rifiuti, per il tramite delle associazioni di categoria dei distributori e degli installatori di AEE nonché delle Pubbliche Amministrazioni, iniziative di consulenza ambientale e di divulgazione degli obblighi e delle opportunità fornite dalla normativa vigente, anche in merito al vantaggio in termini di minor costo /risparmio per i Comuni ( si pensi al contributo 6€/ton previsto per gli enti comunali), attraverso il supporto del Centro di Coordinamento Nazionale Raee.

     

    Un particolare focus va attenzionato, a Nostro avviso, con riferimento agli impianti di selezione e cernita dei rifiuti differenziati a proposito dei quali si rileva giustamente nel Piano Provinciale che ….(pag 30) “sul territorio provinciale non sono pubblici bensì privati e non coprono l’intero territorio provinciale “. Appare assolutamente improcrastinabile a tal proposito potenziare l’offerta dell’impiantistica attraverso la realizzazione o la messa in funzione di impianti pubblici già esistenti per la lavorazione della frazione secca della raccolta differenziata,dotando ciascuno dei tre impianti di trattamento dei RSU presenti in ambito provinciale ( Sambatello , Gioia Tauro e Siderno) di linee di trattamento degli imballaggi misti ( plastica, lattine, acciaio) , vetro e imballaggi a base cellulosica ( carta e cartone) con un duplice vantaggio per le comunità e per gli Enti territoriali derivante da : a) riduzione dei costi di smaltimento in conseguenza dei maggiori volumi di rifiuti urbani avviati a recupero / riciclo.b) Incasso da parte degli Enti Comunali dei contributi derivanti dalla gestione delle Convenzioni con i Consorzi di Filiera Conai. A fronte del conseguimento dei predetti principi di “prossimità” e “autosufficienza” verrebbe inoltre perseguita anche l”economicità” della gestione attraverso una tariffazione di vantaggio fissata a monte dalla Regione Calabria sui costi operativi per le operazioni di selezione, cernita e smaltimento delle frazioni residue, che andrebbe a “mitigare “ e “calmierare” i prezzi di monopolio o sostanzialmente di cartello che attualmente risultano essere fissati per tali servizi dai soli gestori dei pochi impianti presenti in ambito provinciale, con un risparmio netto per le casse degli Enti Comunali, che allo stato, sono costretti a “pareggiare” i costi di tali servizi con i contributi incassati dai Consorzi di Filiera.

     

    Peraltro ( e assume valore paradossale tenuto conto che non vi è alcun impianto, neanche privato, in tutta la fascia Locridea, ) un impianto di trattamento delle frazioni differenziate secche è già presente, realizzato e mai entrato in funzione presso l’Impianto di Siderno del Sistema Calabria Sud : attualmente viene utilizzato come stazione di stoccaggio dei rifiuti indifferenziati. Basterebbe adeguarlo dal punto di vista della sicurezza (alcune migliaia di euro) e affidarne la gestione a soggetti autorizzati per avere un vantaggio immediato anche dal punto di vista della ricaduta occupazionale: si stimano non meno di 6/8 unità di personale impiegabile nell’impianto. Al fine di considerare il vantaggio anche nei soli termini ambientali della questione si consideri a titolo di esempio, che ad oggi i rifiuti differenziati raccolti nel comune di Roccella Jonica, uno dei Comuni con la più alta percentuale di RD, vengono conferiti a Palmi , ovvero a 70 km di distanza dal luogo di produzione, mentre parte di quelli prodotti da Siderno o Locri addirittura vengono inviati a Lamezia Terme ovvero a oltre 120 km di distanza.

     

    Dal punto di vista progettuale si condividono pienamente le impostazioni previsionali orientati a servizi di raccolta , ove tecnicamente possibili ed economicamente sostenibili, alla “domiciliarizzazione” della raccolta attraverso sistemi “porta a porta” spinti o di prossimità che si ritengono gli unici a garantire elevati obiettivi di raccolta differenziata sia sotto il profilo quantitativo che del profilo qualitativo del rifiuto raccolto. Sotto il profilo della copertura finanziaria del Sistema Provinciale Rifiuti ci preoccupa molto la previsione di incremento di costo di oltre il 25% per le utenze dettato dalla necessità di garantire una copertura integrale dei costi dei diversi servizi ( raccolta, smaltimento etc) (pag. 81 e 82) che porterebbero il costo procapite annuo dall’attuale 91 euro /annui a circa 117 euro /annui, soprattutto in una fase economica congiunturale assolutamente sfavorevole per le famiglie del nostro territorio, che si misurano giornalmente con l’estrema difficoltà alla garanzia delle più elementari necessità e fabbisogni essenziali.

     

    In tal senso auspichiamo che vengano previsti e garantiti dei sistemi incentivanti e di premialità per le realtà territoriali e in ultima istanza per i cittadini che adottano comportamenti virtuosi nella gestione dei rifiuti. In ultimo, pur consapevoli che il quadro normativo risulta essere estremamente in evoluzione e con esso le stesse competenze della Provincia, anche in conseguenza dell’abolizione degli ATO e delle mancanza di legiferazione da parte della Regione Calabria , alla luce delle legittime rivendicazioni che gli ex dipendenti delle società miste Piana Ambiente SpA e Multiservizi RC periodicamente e spesso inascoltati attendono di vedere realizzate attraverso il loro reinserimento lavorativo nel settore, vorremmo che l’integrazione in ambito provinciale dei servizi di gestione dei rifiuti tenga in debita considerazione un preciso obbligo di legge per questi lavoratori che discende dall’art. 202 comma 6 del Decreto legislativo 03.04.2006 n° 152 Codice dell’ambiente – Parte IV, laddove è previsto che “ Il personale che, alla data del 31 dicembre 2005 o comunque otto mesi prima dell’affidamento del servizio, appartenga alle amministrazioni comunali, alle aziende ex municipalizzate o consortili e alle imprese private, anche cooperative, che operano nel settore dei servizi comunali per la gestione dei rifiuti sarà soggetto, ferma restando la risoluzione del rapporto di lavoro, al passaggio diretto ed immediato al nuovo gestore del servizio integrato dei rifiuti, con la salvaguardia delle condizioni contrattuali, collettive e individuali, in atto. Nel caso di passaggio di dipendenti di enti pubblici e di ex aziende municipalizzate o consortili e di imprese private, anche cooperative, al gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani, si applica, ai sensi dell’articolo 31 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la disciplina del trasferimento del ramo di azienda di cui all’articolo 2112 del codice civile.”

     

    Nell’immediatezza si ritiene inoltre assolutamente necessario e responsabile che l’Amministrazione Provinciale, anche attraverso la Stazione Unica Appaltante della Provincia di Reggio Calabria, avvii meticolose procedure di verifica alle gare d’appalto per i servizi di cui trattasi indette Comuni soci delle società miste fallite che contengano espressamente clausole di salvaguardia a tutela del reintegro degli Ex lavoratori Piana Ambiente Spa e Multiservizi Reggio Calabria Spa previsti comunque espressamente dai Contratti Collettivi nazionali oltreché oggetto anche di Accordi tra le parti assunti in precedenza presso la Prefettura di Reggio Calabria. Nel ringraziarLa per l’attenzione che vorrà dare al presente documento, Le formuliamo cordiali saluti. Il responsabile dell’area Ambiente “Sinistra in Movimento” Ing. Diego Ferrara Il consigliere provinciale Coordinatore di “Sinistra in Movimento”