• Ambiente. Il carteggio dei servizi segreti sembra confermare la presenza di rifiuti radioattivi nella Piana
    Longo (SiM): "Non c'è più tempo da perdere. Il vaso di pandora è stato scoperchiato e ciò che ha cominciato a fuoriuscirne è già allarmante"
    29/05(2014 | Giuseppe Longo - Consigliere provinciale SiM | Comunicato

    radioattivitaREGGIO CALABRIA – Dopo oltre vent’anni di sospetti e mezze voci arriva la tragica conferma: secondo alcuni documenti dei servizi segreti italiani, appena desegretati, già nel 1992 il Sismi e il Sisde erano a conoscenza di un traffico nazionale di rifiuti tossici e radioattivi, provenienti soprattutto dall’Est Europa e dall’India e smaltiti dalla ‘ndrangheta in tutto il territorio calabrese. Le discariche abusive nella Provincia di Reggio Calabria – secondo le note contenute nei carteggi sulle “navi dei veleni” e sull’omicidio dei giornalisti Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, rimasti top secret fino a oggi – sarebbero parecchie, site per la maggior parte all’interno di grotte, nella zona della Limina, di Grotteria, Gambarie, Canolo, nell’area delle Serre e su larga parte del versante jonico.

     

    Molti passaggi però riguardano specificamente la Piana di Gioia Tauro: i fratelli all’epoca latitanti Cersare e Marcello Cordì, secondo i servizi, avrebbero gestito lo smaltimento illegale di scorie radioattive provenienti da depositi del Nord e Centro Italia sotterrandoli lungo i canali scavati per la posa in opera dei tubi per il metanodotto del Comune di Serrata all’epoca in costruzione presso il fiume Mesima. Questa rivelazione ci fa rabbrividire e scuote fin dentro l’anima. Attendiamo dunque con grande apprensione il pronunciamento del ministero dell’ambiente che speriamo si attivi rapidamente, di concerto con la Procura della Repubblica, per svolgere una indagine approfondita a opera di esperti allo scopo di verificare la fondatezza di questo carteggio e, in caso di riscontri, procedere a una immediata operazione di bonifica su larga scala.

     

    Non c’è più tempo da perdere: questa terra ha già sofferto abbastanza e reclama a gran voce la tranquillità che le spetta. A giorni verrà pubblicato il bando per l’individuazione dell’istituto competente a svolgere le indagini previste dal rapporto di sostenibilità ambientale, promosso dalla Provincia. Aspettiamo a giorni inoltre i risultati delle analisi sull’eventuale inquinamento radioattivo delle acque potabili di Cinquefrondi, comune sito ai piedi della Limina e scenario recente, come diversi altri comuni della Piana, di un aumento preoccupante di patologie tumorali. Il vaso di pandora è stato scoperchiato e ciò che ha cominciato a fuoriuscirne è già allarmante. Le istituzioni e gli enti deputati alla salvaguardia del sacro diritto della salute non hanno più scusanti: non c’è più tempo da perdere, ne va del futuro della nostra terra.