GAMBARIE – Far vivere la “Casa del Parco” attraverso l’esposizione di due artisti aspromontani. E’ nata da questi presupposti l’iniziativa promossa dall’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte che sabato e domenica scorsi, presso la struttura di Gambarie, ha organizzato l’esposizione artistica degli artisti Mimmo Demana, scultore della pietra verde, e di Pasqualina Tripodi, in arte Pasly, con il suo marchio Pasly artDesign di gioielli contemporanei.
Tutto nasce dalla loro prima esposizione intitolata “Tra arte e natura” tenutasi presso il rifugio il Biancospino, nel cuore dell’Aspromonte, ai primi di agosto. Da qui il sodalizio e l’invito da parte dell’Ente Parco e del suo Presidente, Giuseppe Bombino, a replicare l’esposizione presso la Casa del Parco di Gambarie.
I due artisti hanno così dato vita ad un’interessante esposizione i cui allestimenti hanno ben “dialogato” con la location prescelta: botti, balle di fieno, mobili rurali ed una splendida carrozza hanno fatto da cornice alle originali creazioni in pietra verde e in materiali naturali.
Le opere di Pasly, infatti, non puntano al classico concetto consumistico di gioiello, ma, di quest’ultimo, ne valorizzano la potenza espressiva e artistica recuperando materiali poveri ma densi di memoria e significati: pigne, bacche, foglie, pietre, frammenti di legno, materiale di scarto e di riciclo diventano collane, orecchini, bracciali, anelli.
Superbe poi le sculture in pietra grigio-verde, più precisamente di scisto anfibolitico proveniente da Delianuova, lavorata esclusivamente a mano dall’artista Mimmo Demana secondo forme e motivi suggeriti da un retaggio culturale plurisecolare.
“L’arte e la natura si sono fuse in una “due giorni” che ha rilanciato la Casa del Parco di Gambarie, da troppo tempo non valorizzata.
Numerosi i cittadini che hanno potuto ammirare ed apprezzare le opere degli artisti – ha spiegato il Direttore dell’Ente Parco d’Aspromonte Tommaso Tedesco – segno che occorre dare continuità a simili e qualificanti iniziative che incontrano l’interesse di una popolazione sempre più attenta ai temi dell’ambiente e del rapporto tra uomo e natura”.
“L’arte e la ricerca del bello rappresentano la migliore e più appropriata forma di sensibilizzazione e di comunicazione verso la tutela e la salvaguardia della natura – ha aggiunto il Presidente del Parco, Giuseppe Bombino – poiché ci educano a riconoscere e rintracciare i segni della cultura e della storia del nostro Aspromonte, da sempre montagna portatrice e creatrice di genio e di intelligenza. Vi è pieno accordo tra conservazione della natura e arte – conclude Bombino – dal momento che fu la prima ad ispirare la seconda inverando quell’estremo quanto alto tentativo di “chiudere” e “conservare” nell’opera dell’artista il tempo, lo spazio e il paesaggio di una visione che vorrebbe mantenersi intatta agli occhi di chi verrà dopo di noi.