• A Reggio per “I venerdì della conoscenza” della Cisl: Stalking, diritto alla privacy, separazione e divorzio
    A cura del coordinamento donne del sindacato - Sportello Rosa
    19/12/2014 | Cisl Reggio Calabria | Comunicato

    sostegno rosa cisl rcREGGIO CALABRIA – Stalking, diritto alla privacy, separazione e divorzio: questi i temi che hanno caratterizzato l’incontro promosso dal Coordinamento  donne Cisl di Rc, presso la sede di via dei Correttori, dove nei giorni scorsi è stato inaugurato lo Sportello Rosa, finalizzato all’orientamento ed assistenza dell’universo femminile e dei più deboli. A disquisire  nel merito delle tematiche suddette le avvocatesse Giuseppina Federico e Catia Azzarà del foro di Reggio Calabria.

     

    L’avvocato Federico ha trattato l’ argomento  degli atti persecutori ai sensi dell’art. 612 bis del c.p., fattispecie delittuosa comunemente nota come “stalking”, soffermandosi sugli strumenti che l’ordinamento giuridico appresta alla vittima prima ancora di sporgere querela, attraverso la previsione della richiesta di ammonimento dello stalker, trasmessa al Questore, ai sensi dell’art. 8  del D.L. 11/09;  parimenti si è soffermata  sulla recente normativa, ai sensi della L. 28.04.2014 n. 68, introduttiva dell’art. 168 bis  del c.p. che disciplina la richiesta di  sospensione del processo e messa alla prova dell’imputato con l’affidamento dello stesso ai servizi sociali, nonché sulle originarie interpretazioni giurisprudenziali del diritto alla riservatezza fino all’attuale formulazione del diritto alla privacy ai sensi del T.U. 165/2003.

     

    L’avvocato Azzarà ha invece  affrontato le tematiche riguardanti il diritto di famiglia,  inerenti la separazione ed il divorzio: anche in tal caso il legale intervenuto si è occupato sia degli aspetti sostanziali che processuali veri e propri della materia, illustrando le differenze tra separazione consensuale e giudiziale, dando contezza dell’operatività dell’addebito nella separazione ex art. 151, comma 2 del c.c., inteso invece semplicemente come “colpa”  attribuibile ad uno dei coniugi secondo la legislazione vigente ante riforma del diritto di famiglia del 1975, nonché soffermandosi sugli aspetti concreti dell’applicazione del regime dell’affidamento condiviso della prole introdotto con la L. 8.02.06 n. 54.