• Teatro. Al “Gentile” di Cittanova ennesimo successo per lo spettacolo “1861 – La brutale verità”
    Lo spettacolo, tratto dal libro omonimo di Michele Carilli, ha raccontato le vicende dell'Italia unitaria e post-unitaria troppo spesso negata
    26/06/2015 | Rosanna Giovinazzo | Edicola di Pinuccio

     

    il rinnovato teatro gentile di cittanova prima dello spettacolo

    il rinnovato teatro gentile di cittanova prima dello spettacolo

    CITTANOVA  - Al Teatro Gentile di Cittanova, restituito alla città ed al territorio, dopo sette anni di chiusura per lavori di ristrutturazione ed ammodernamento, è andato in scena, il 21 giugno scorso, il bellissimo ed interessantissimo spettacolo “1861-La brutale verità”. Tratto dall’omonimo libro di Michele Carilli, che ne ha curato la regia, lo spettacolo, già rappresentato più volte, con la partecipazione del compianto ed indimenticabile Mimmo Martino, ha inteso ripercorrere, attraverso  la tipologia del teatro-canzone, la tragica e tristissima vera storia  dell’Unità d’Italia. 

     

     Musica, canti  e recitazione, armonizzati  in un tutt’uno coinvolgente ed equilibrato, hanno raccontato, facendola emergere da un oblìo voluto, la storia unitaria e postunitaria, per troppo tempo negata,  fatta di azioni di inaudita crudeltà: depauperamento e rapine di beni e attività industriali, stragi, carceri-lager come quello di Fenestrelle, paesi rasi al suolo, come Pontelandolfo e  Casalduni,  in una vera e propria guerra civile, quella che passò sotto il nome di lotta al Brigantaggio. In realtà, durissima lotta, “legalizzata” con l’emanazione della legge Pica, che sospese le garanzie dello Statuto Albertino e che servì a domare la drammatica insurrezione delle masse popolari, messa in atto  per difendersi dall’occupazione e dallo strapotere dei Piemontesi. 

     

    Una storia che vuole riappropriarsi della verità, pur senza intaccare il valore dell’unità nazionale, raccontata con parole, musiche e ritmi della nostra tradizione che, meglio di qualsiasi altro canale comunicativo, hanno il potere di instillare, nei cuori e nelle menti di ciascuno di noi,  quel sano orgoglio identitario che può portare un popolo a lottare convintamente per il proprio riscatto.

     

    Queste ed altre storie sono state  rivissute grazie all’elegante quanto profonda e possente capacità interpretativa di tutti i protagonisti dello spettacolo: l’attore Lorenzo Praticò (voce narrante),  la cantante Marinella Rodà, i musicisti Mimmo Lo Cascio (chitarra e percussioni) e Alessandro Calcaramo (bouzouki e chitarra). Struggenti le canzoni interpretate dalla bravissima ed applauditissima  Marinella Rodà, tra cui “Angelina” dedicata alla piccola Angelina Romano, vittima innocente della lotta al Brigantaggio, fucilata a Castellammare del Golfo (Tp) il 3 gennaio 1862. L’autore di “Angelina” è lo stesso Michele Carilli che è stato insignito, nell’ottobre scorso,  proprio per questo testo di delicata liricità, del premio mondiale Nosside.

     

    Bravissimi tutti. Anche lo spirito, vivo e presente, di Mimmo Martino, che in questo spettacolo ha creduto  fin dall’inizio, da fiero interprete qual era della storia di questa nostra terra amara e amata.