REGGIO CALABRIA - Per anni il settore della forestazione ha rappresentato il motore economico di tutto l’entroterra collinare e montano di questa provincia. Oggi tanti paesi di queste realtà si spopolano stante l’assenza di opportunità di lavoro e di molteplici servizi. Le ultime assunzioni nel comparto della forestazione sono datate 1984!? Si fanno solo chiacchiere, come sta accadendo in questi giorni nei quali registriamo, da parte di “ciarlatani” sicuramente, l’illusione di posti di lavoro nella forestazione. Niente di più falso, poiché sappiamo tutti che questa ipotesi, considerate le condizioni attuali non è praticabile; anzi, se non dovessero riuscire a trovare le risorse mancanti per chiudere gli ultimi mesi di quest’anno e quelli occorrenti per l’anno 2015 (l’iter di approvazione del nuovo documento di spesa, ex finanziaria, è comunque in itinere) le cose si complicherebbero profondamente. Per l’anno in corso attendiamo “buone nuove” dal Consiglio regionale.
L’Aula è infatti chiamata, in fase di variazione di bilancio, a reperire le somme necessarie per l’avvio della nuova Azienda Calabria verde, la definitiva copertura per le competenze pregresse della Sorveglianza Idraulica e per quanto dovuto ai Consorzi di Bonifica impegnati in attività di forestazione.. Questi ultimi, pur vantando cospicui crediti, certificati da parte della Regione, rischiano di implodere senza poter pagare le maestranze, peraltro già in credito di diverse mensilità. Pertanto dal consiglio regionale del prossimo 25 giugno i lavoratori si aspettano e confidano in decisioni che portino l’intero settore forestale fuori dall’emergenza finanziaria e nel contempo siano adottati provvedimenti risolutivi sul definitivo avvio di Calabria Verde, articolazione territoriale, pianta organica, progettazione, esecuzione dei lavori, controlli e dove previsto collaudi in corso d’opera dell’attività svolta.
Questo per evitare di rimanere nel “limbo” com’è avvenuto durante i lunghi anni di commissariamento dell’A.Fo.R., vero disastro per la forestazione, e per avviare, finalmente, quel cambio di rotta verso un settore produttivo, in modo da poter tornare ad assumere nuova manodopera. Non si possono più tollerare ritardi o rinvii nell’applicazione della nuova legge, che deve snellire l’iter burocratico e portare chiarezza estrema nella gestione dell’intero settore. Noi, come Fai Cisl di questa provincia saremo al fianco dei lavoratori e ci batteremo per portare buoni risultati, nell’interesse della nostra intera comunità.