• Presidi di Cgil, Cisl e Uil davanti alle prefetture. Martedi 2 ottobre, mobilitazione per i 20.000 lavoratori in mobilità
    01/10/2012 | C. Carlino Cgil, D. Zannino Cisl, G. Petrassi Uil, segreterie regionali | Comunicato

    LAMEZIA TERME – E’ prevista per domani martedì 2 ottobre alle 9:30 la mobilitazione unitaria indetta dalle segreterie regionali Cgil, Cisl e Uil a sostegno della vertenza riguardante i soggetti percettori degli ammortizzatori sociali in deroga calabresi, per protestare e sollecitare il ministero del Lavoro a garantire le risorse necessarie per tutto il 2012 per i sussidi di cassa integrazione guadagni e di mobilità in deroga quale unico sostegno al reddito a circa 20.000 lavoratori. Le segreterie regionali hanno programmato presidi in tutto il territorio regionale chiamando a raccolta davanti alle prefetture i lavoratori e i disoccupati interessati che oramai da diversi mesi (2, 4 e fino a 8 mesi di ritardo) non ricevono più il sussidio mensile.

     

    E’ urgente ottenere subito, da parte del ministero, il trasferimento dei 140 milioni di euro necessari al pagamento dei sussidi per tutto l’anno in corso. La mobilitazione e i presidi , così come è stato anticipato dalle organizzazioni sindacali a tutti i prefetti della Calabria, ha lo scopo di motivare il disagio dei lavoratori e chiedere un sollecito intervento presso il ministero per la decretazione immediata delle risorse finanziarie occorrenti. Il presidio e la mobilitazione si svolgeranno in concomitanza con l’incontro in programma domani a Roma presso il ministero del Lavoro con la Regione Calabria e l’Inps per discutere dei problemi degli ammortizzatori sociali calabresi.

     

    Le segreterie regionali Cgil, Cisl e Uil della Calabria, visto il crescente disagio e le concrete difficoltà in cui versano i lavoratori e le loro famiglie , auspicano che domani arrivi dal ministero una soluzione immediata e definitiva che metta in condizione l’Inps di poter liquidare gli arretrati e garantire il pagamento dei sussidi per tutto il 2012. In ogni caso Cgil, Cisl e Uil preannunciano che le azioni di lotta e mobilitazioni non si fermeranno fino a quando non si raggiungeranno risultati concreti per i lavoratori interessati.