CINQUEFRONDI – A fine partita l’interrogativo per i tifosi biancazzurri cinquefrondesi è d’obbligo: Punto perso o punto guadagnato? Di certo la formazione di Polimeni non partiva favorita in terra lucana. Non tutto è sempre già scritto sin dall’inizio. Ma andiamo alla partita.

In partenza di gara Polimeni schiera il sestetto tipo Parisi, Listratov, Abbondanza, Dipasquale, Ferrini, Roberti libero Zito. Falabella mette in campo Parisi, Cubito, Boesso,Turano, Boscaini e Francescato. libero Benedetto

Entra contratta in campo la Jolly che comunque non lascia scappare gli avversari. Massimo vantaggio due punti in favore di ambedue le squadre, Lagonegro gioca su posto quattro, lo stesso fa Cinquefrondi. Poco serviti gli opposti, la prima frazione registra i timeout tecnici sull’8-6 e 16-15 Lagonegro. Errori al servizio e muro latitante per la Jolly, non brillano nemmeno i ragazzi di Falabella. I tecnici costretti ad interrompere il gioco e ricorrere a cambi tattici non sempre vincenti. Il set scivola e si decide punto a punto. Nel finale sul 22-22 Boscaini prima riceve ed attacca vincente, poi regala il pari agli avversari con un errore al servizio. Cubito al centro per i lucani ed un vistoso errore in ricezione di Ferrini mettono il sigillo al primo parziale sul 26/24 Lagonegro in 32 minuti.

Disastroso inizio di secondo set per la Jolly. E’ la saga degli errori in ricezione e quando si riesce a ricevere spesso è Peppe Zito a dover servire per l’attacco i suoi compagni. Morale della favola gioco interrotto da Polimeni sul 2-6 ma la musica non cambia. Tecnico sull-8-3 Lagonegro, poi continua la saga degli errori, Cinquefrondi non riesce a servire, sono tre gli errori consecutivi nelle rotazioni favorevoli, Non eccede Lagonegro ma fa tutto da sola la Jolly che però, dopo il massimo svantaggio (-7 sul 14-7) arriva al secondo tecnico sul 16-10 Lagonegro, Tocca a Salvatore Roberti, l’opposto laziale della Jolly suonare la sveglia. E’ proprio lui ad infilare una serie positiva al servizio che riavvicina lui e i suoi compagni di squadra fino al 16-15. E’ di sicuro la svolta della partita. Cinquefrondi capisce che può giocarsela fino in fondo, prende fiducia e comincia a far male anche al centro.Si vedono i primi interventi a muro, ma Lagonegro, ben organizzato, riparte. L’altro Parisi smista palloni preferendo il centro trovato vulnerabile. Riallungano i lucani e, quando Cinquefrondi si rifà sotto, ci pensa Sall, subentrato ad un Dipasquale sottotono, a rovinare tutto sbagliando l’ennesimo servizio e consegnando di fatto il parziale agli avversari. Al primo setpoint per Lagonegro non serve a nulla alzare il muro cinquefrondese con Concolino al posto di Parisi. La palla sbatte proprio sulle mani del Taurianovese in azione di contrasto al posto 4 avversario, ma finisce fuori dando il 26-24 ed il 2-0 al Lagonegro.

Scappa subito via la squadra di Falabella nel terzo set e l’incontro pare destinato alla chiusura rapida e facile. Sul 7-4 un episodio che segna la partita. Cubito, in un’azione a muro con il compagno Boscaini, si scontra con lui e riporta problemi ad una caviglia, deve uscire fuori sostituito da Iorno. Il reparto centrale del Lagonegro, autentica spina nel fianco della Jolly, perde lucidità e la partita cambia verso, Cinquefrondi riaggancia gli avversari al punto 8, prende coraggio, corregge il comportamento generale e gira al secondo tecnico avanti di 5 punti. Non fa più male il Lagonegro ed è ancora un turno favorevole al servizio di Roberti che costringe Lagonegro a segnare il passo. Girandola di sostituzioni per Falabella, fuori Francescato, ma la lampadina è spenta. Dopo 29 minuti Cinquefrondi accorcia le distanze lasciando i lucani parecchio indietro (25-15)

Lagonegro si innervosisce, il coach scaraventa la cartellina violentemente a terra.  Cinquefrondi sempre avanti nel quarto e Falabella si becca un giallo. Il rientro di Francescato non ha portato giovamento. Gli attacchi centrali di Turano e Cupito latitano e di contro si comincia a vedere qualcosa al centro lato biancazzurro oltre a qualche muro secco vincente. E’ un’autostrada quella che si trovano davanti i giocatori di Polimeni che schiacciano il piede sull’accelleratore e chiudono sul 25-17 in proprio favore rovinando la festa ad un Lagonegro costretto a dividere la posta.

C’è solo da stabilire chi porta a casa i due punti. Il quinto set è come la lotteria dei rigori nel calcio. Lagonegro sembrava aver perso le forze ma ha dato fondo a tutto quello che aveva approfittando del vistosissimo calo di Cinquefrondi. Sempre in vantaggio i lucani, Dipasquale si becca un giallo per una palla contestata, poi è lui stesso a sbagliare nel colpo che lo aveva contraddistinto, il servizio. Ad una lampada che si riaccende, quella del Lagonegro, se ne spegne completamente un’altra, quella della Jolly. Sul 10-7 Lagonegro lo scambio più lungo e combattuto dell’incontro. Va appannaggio del Lagonegro e sembra essere di fatto il match-point, Dopo di allora il nulla. L’elettricista Polimeni cerca di riaccendere le luci chiamando due time-out ravvicinati (7-10 e 7-12) ma non c’è nulla da fare, un turno favorevole di Peppe l’ex Boscaini ed un muro netto su un comunque positivo Ferrini chiudono l’incontro dopo 2 ore e 10 minuti (15-7).

La Jolly, che non partiva certo favorita, ha dimostrato nei fatti che nulla è impossibile. Un punto strappato ad una delle contendenti alla vittoria finale proprio nella sua casa è un punto d’oro. Ma i punti potevano essere due…. ma meglio accontentarsi. All’orizzonte infatti due impegnativi incontri contro Aversa al PalaBonini e Latina in esterna.

Risultato finale RINASCITA VOLLEY LAGONEGRO VS PALLAVOLO JOLLY CINQUEFRONDI  3-2 (26-24/ 25-23/ 15-25/ 17-25/ 15-7) durata dell’incontro 131 minuti.

Top scorer per Lagonegro i centrali Turano e Cupito rispettivamente con 14 e 13 punti 13 anche per Boesso, 12 punti per Francescato, 10 per Boscaini. Per la Jolly 20 punti per Roberti e 17 per Ferrini, a ruota 10 punti per Dipasquale e Abbondanza, 5 per Listratov.

E per chi volesse rivedere l’incontro… ecco a registrazione della diretta web curata per l’EdP da Renato Gallo alla regia e camera e da Gianluca raso al commento.