• Michele Albanese nuovo Presidente dell’Unci. Plebiscito per il giornalista del Quotidiano del Sud eletto all’unanimità
    12/12/2019 | Giuseppe Campisi | edp
    Michele Albanese

    Michele Albanese

    REGGIO CALABRIA – L’Unci Calabria, il gruppo di specializzazione dei cronisti che conta oltre 260 iscritti, ha una nuova guida.

    Alla carica di presidente eletto all’unanimità dal Consiglio Direttivo riunitosi a Reggio Calabria, è stato indicato il giornalista del Quotidiano del Sud Michele Albanese, già consigliere nazionale Fnsi con delega alla legalità, con alle spalle un lunghissimo impegno sociale oltre che un robusto bagaglio professionale, espressione compiuta di cronista al servizio della verità e del territorio.

    A darne notizia il portale Giornalisti Italia, il giornale dei giornalisti. I lavori sono stati coordinati dal segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, che ha voluto ricostituire il Gruppo Cronisti Calabria nel 2009 per dare «pieno sostegno ai colleghi che hanno il ruolo determinante di informare, ovvero raccontare soprattutto quello che è scomodo, quello che “non si deve dire”».

    Nello stesso consesso e sempre unanimemente sono stati chiamati a comporre il Consiglio Direttivo i vicepresidenti Gabriella D’Atri delegata per Cosenza, Nicola Lopreiato con delega per Catanzaro e Vibo Valentia e Giusy Regalino con delega per Crotone mentre segretario è stato designato Pietro Comito con Piero Gaeta tesoriere.

    Contestualmente il Direttivo ha nominato i giornalisti Orazio Cipriani a ricoprire le funzioni di garante dell’applicazione delle carte deontologiche, Lucio Musolino rappresentante della Calabria nell’Osservatorio nazionale sulla legalità, Maria Teresa Criniti delegata per la Locride, Carmelo Idà delegato per l’Alto Tirreno Cosentino, Mario Meliadò delegato per Reggio Calabria e l’online e Angela Panzera delegata alla formazione.

    Il neo presidente Albanese in un passaggio del suo intervento ha evidenziato l’esigenza di «ricondurre il lavoro dei cronisti nell’alveo della compostezza di fondo, ricreare una condizione di verità, avviare un serio confronto con le istituzioni per porre fine al dilagante abusivismo e alla concorrenza sleale favorita dall’indiscriminato invio dei comunicati stampa anche a non iscritti all’Albo professionale».