• Nuovi tagli ai treni regionali. Costantino (Cgil): “La Regione ha precise responsabilità”
    Nel silenzio più assoluto Regione e Trenitalia, dal prossimo 8 settembre, hanno cancellato altri 14 treni
    04/09/2013 | Nino Costantino, segretario generale Filt-Cgil Calabria | Comunicato

    CATANZARO – Ci spennano. Esattamente come i carciofi. Ormai senza più ritegno. Nel mese di luglio abbiamo assistito alla pantomima fra Regione Calabria e Trenitalia sui tagli dei treni regionali che avevamo per tempo denunciato. Oggi si fanno altre soppressioni definitive sui treni regionali calabresi. Nel silenzio più assoluto, infatti, Regione e Trenitalia, dal prossimo 8 settembre, continuano la spoliazione di una indispensabile prestazione pubblica in una regione che ha subito tagli indiscriminati e incompatibili con sufficienti e accettabili livelli di servizio. Ecco i 14 treni definitivamente soppressi dal prossimo 8 settembre: R 3741 da Catanzaro Lido (8.05) a Reggio Calabria C.le (10.57); R 8524 Reggio Calabria C.le (8.15) a Catanzaro Lido (11.30); R 12714 da Reggio Calabria C.le (9.05) a Roccella J (11.15); R 3746 da Reggio Calabria C.le (10.05) a Catanzaro lido (13.12); R 12715 da Roccella J (11.50) a Reggio Calabria C.le (14.00); R 8531 da Catanzaro Lido (18.05) a Reggio Calabria C.le (21.10); R 12665 Lamezia T. C,le (10.45) a Rosarno ( 12.10); R 12666 da Rosarno (13.20) a Lamezia T. C.le (15.00); R 12673 da Lamezia T. C.le (14.45) a Rosarno (16.10); R 12670 da Rosarno (15.20) a Lamezia T. Cle (17.00); R 12675 da Lamezia T. C.le (15.50) a Rosarno (17.12); R 12676 da Rosarno (18,20) a Lamezia T. C.le (19.50); R 3775 da Lamezia T. C.le (11.45) a Catanzaro Lido (12.35); R 3780 da Catanzaro Lido (16.45) a Lamezia T. C.le (17.30). C’è, in sostanza, da rimanere sbigottiti! Quest’ulteriore taglio evidenzia ormai, oltre alle responsabilità nazionali e storiche del Gruppo Fs sull’abbandono della Calabria, anche e soprattutto una sempre più chiara responsabilità della Giunta Regionale che, da una parte, assiste passivamente ad una operazione di depauperamento della Calabria nel sistema infrastrutturale – dai porti agli interporti, dal sistema viario a quello ferroviario al sistema aeroportuale – dall’altra esprime una inadeguata capacità ad incidere nelle scelte programmatiche dei fondi europei che vedono soprattutto la Calabria tagliata fuori dai percorsi transazionali. Del resto, le competenti autorità europee hanno già, nei mesi scorsi, certificato lo stato e la qualità della spesa in Calabria sulla programmazione 2007-2013. Infine, nei giorni scorsi il consigliere regionale Orsomarso ha polemizzato con la Cgil facendo riferimento alla vertenza Ferrovie della Calabria. Vorrei solo e sommessamente ricordare che quella vertenza si è conclusa sulla posizione del sindacato regionale che aveva posto, inizialmente da solo, la contrarietà allo spacchettamento dell’azienda. Del resto, è facile verificare anche i sacrifici dei lavoratori per favorire tale soluzione con un taglio dei salari di secondo livello accettato da un referendum a grandissima maggioranza. Il problema, quindi, ma solo per adesso, non è la soluzione di Ferrovie della Calabria, ma una insufficiente azione di difesa e di rilancio del sistema della mobilità calabrese. E qui, mi sembra ovvio, c’è una responsabilità della Regione.