• “Memoria e identità, favorire le iniziative a fini sociali”. Un esperto di laboratori culturali scrive al sindaco di Cinquefrondi: “Una Consulta per le associazioni”
    21/04/2013 | Salvatore Borelli | Edicola di Pinuccio

    CINQUEFRONDI – “Memoria e identità, strumenti di civilizzazione”. Salvatore Borelli, operatore di strada, esperto di laboratori socio-culturali ed amico dell’Edp ha scritto al sindaco di Cinquefrondi, Marco Cascarano, una lettera aperta in materia di iniziative per l’animazione culturale. Pubblichiamo volentieri la sua lettera, e altrettanto volentieri pubblicheremo la risposta.

     

    Caro sindaco,

    Ci lamentiamo sempre per le notizie negative che i media raccontano del nostro sud, spinti dalla voglia di difendere le famose “realtà positive”, che lasciano tracce e segni tangibili per un presente che guarda al futuro con speranza. Ma perché quelle stesse storie non vengono raccontate, celebrate e sufficientemente valorizzate? Perché non evidenziare coloro i quali si sono resi artefici del recupero della memoria?

     

    i restauratori delle statue

    Le tradizioni popolari sono la memoria di ogni cittadino e raccontano un pezzo di storia di ognuno di noi. La risurrezione delle statue del Rosario sono l’esempio che non tutto è perduto. Alcuni cittadini hanno tirato fuori dal loro diario di ricordi il desiderio che le statue potessero tornare a far parte del corteo funebre del Venerdì Santo come accadeva molti anni fa (la nostra generazione non può ricordarlo) proprio perché non ha vissuto l’esperienza, ma ora è possibile. Ripristinare le antiche tradizioni non significa avere necessariamente gusto nostalgico del passato, ma innesca dal punto di vista antropologico e sociale una revisione della propria identità, arricchendola. Mi sono commosso nel rivedere quei racconti diventare realtà, la statua del soldato dai tratti somatici spagnoli e le foto in bianco e nero diventare realtà.

     

    Mi sono chiesto perché tutto ciò debba ridursi al classico “donarsi” senza aspettarsi nulla in cambio? Perché si è esaurito in quella mattina di venerdi? Perché non pretendere che questi “signori” ricevano le giuste attenzioni e ringraziamenti per ciò che hanno fatto a salvaguardia della cultura? Lei sindaco cosa ne pensa? Trasformare questi episodi come storie da raccontare, come opportunità di crescita? Lei non crede che il cambiamento arrivi anche grazie all’idea di semplici cittadini che con passione e senso civico oltre al famoso “senso di appartenenza” hanno restituito un pezzo di storia ormai gettato nel dimenticatoio dei ricordi? Le chiedo sindaco, se sia il caso di organizzare un evento annuale per ringraziare pubblicamente con una manifestazione tutti coloro (associazioni, enti, persone, forze dell’ordine) che si sono distinte per aver svolto queste ed altre attività a carattere sociale, civico, culturale, a favore di fasce sociali deboli, a difesa della legalità?

     

    Conoscere significa anche non ignorare. Ultima cosa importante da chiederle è questa. Nel comune di Cinquefrondi sono presenti ben 33 associazioni sulla carta, ma pochissime, quasi nessuno, svolge attività di utilità sociale a valenza periodica e sistemica. Perché non costituire una Consulta sociale permanente che si occupi di questi ed altri temi della nostra comunità? La Consulta è uno degli possibili strumenti di utilità sociale che i comuni adottano per richiamare alle corresponsabilità i propri cittadini verso altri cittadini a rischio povertà ed esclusione sociale. Tali strumenti danno molti vantaggi perché mettono in rete tutte le associazioni, cooperative senza o con scopo di lucro. Spero in una risposta. Spero tragga la lettera come opportunità e sincera richiesta, nell’interesse alla nostra comunità.

     

    Cordialità

     

    Salvatore Borelli
    operatore di strada, esperto di laboratori socio-culturali