• Le linee Taurensi, figlie di un dio minore. Trasformazione in metropolitana leggera, perché a Catanzaro si e a Gioia Tauro no?
    15/11/2012 | Giuseppe La Terra, Comitato utenti Fdc | Comunicato

    GIOIA TAURO – Qualche giorno fa, scorrendo le pagine Web dedicate alle notizie, ed in particolare il sito Strill.it, scorgevo la pubblicazione della relazione dell’Assessore Fedele, sul passaggio delle Ferrovie delle Calabria alla Regione. Premetto che in questa fase la Regione Calabria ha assunto un comportamento encomiabile, va dato atto del grande senso di responsabilità con cui è stata gestita tutta la faccenda riferita alle Ferrovie della Calabria. Questo a scanso di equivoci. Nel leggere questa relazione mi sono reso conto che era precisa puntuale, l’Assessore dettagliava tutta quella che era stata la gestione aziendale dal 2000 ad oggi. La relazione descrive con dovizia di particolari quella che è stata l’allegra gestione dell’azienda FdC, si evidenzia il fatto che questo passaggio è avvenuto con 12 anni di ritardo rispetto a quanto previsto dall’Accordo di programma del 2000.

     

    Si specifica ancora che, in tutti questi anni l’azienda ha lavorato senza un contratto di servizio. Quindi all’insegna del pressappochismo, in altre regioni più attente la prima cosa che si stipula con l’azienda di trasporti è proprio il contratto di servizio. Questo evidenzia anche la leggerezza di chi ha gestito questa regione negli anni precedenti. Questa relazione presentata dall’Assessore Fedele, dice delle cose molto interessanti. Infatti, andando avanti e leggendo, mi imbatto nella parte che parla delle linee Taurensi, devo confessare che li ho avuto un sussulto, a momenti cadevo dalla sedia, leggevo è inorridivo. Di quanto letto ed appreso, qui di seguito riporterò uno stralcio di quanto scritto nella relazione, per rendere edotti quei 3400 cittadini che hanno firmato la petizione per la riapertura delle linee Taurensi: “Un’altra azione concreta è il mutuo per la manutenzione straordinaria delle infrastrutture ferroviarie, per 20 milioni di Euro, di cui nei prossimi giorni sarà erogata la prima anticipazione. Questo mutuo compensa 17 milioni di Euro di risorse che la Regione aveva trasferito allo stesso scopo, in quote annuali di circa 3 milioni di Euro, il cosiddetto “fondo comune”. Queste risorse erano state distratte dal loro naturale utilizzo negli anni precedenti, fino al 2010, ultimo anno in cui lo Stato le ha trasferite alla Regione. Questa distrazione di risorse ed il conseguente depauperamento della rete ferroviaria sono state la principale causa delle interruzioni di linea e dalla chiusura delle Taurensi, che non presentavano più i necessari requisiti di sicurezza”.

     

    La Regione versava quote annuali di 3 milioni di euro per la manutenzione delle linee ferroviarie, e queste venivano puntualmente distratte e destinate chissà dove. Chi ha agito in questo modo, sicuramente lo ha fatto in malafede, e, ai danni delle linee Taurensi e di tutti i cittadini della Piana. Noi cittadini della Piana vogliamo sapere dove andavano a finire le risorse destinate alla manutenzione delle linee Taurensi. Ancora oggi non ci capacitiamo sul fatto che, le linee Taurensi rimangono chiuse per un problema di contabilità sociale, criterio che se verrebbe usato su tutte le ferrovie nazionali, a quest’ora non esisterebbero l’ottanta per cento delle ferrovie italiane. Risulta assai strano che il problema dei costi ricavi è stato applicato solo per le linee Taurensi. Perche se lo stesso criterio fosse stato applicato a tutte le ferrovie della Calabria, a quest’ora sarebbe aperta solo la linea Catanzaro-Catanzaro Lido. Potenza della politica catanzarese e cosentina, li, in quelle zone anziché chiudere, investono per il futuro, finanziando le Metropolitane. La stessa cosa che noi abbiamo chiesto per anni, loro l’hanno ottenuta, noi no. Qui le cose sono due: o siamo proprio noi che siamo figli di un Dio minore, o, è la politica reggina che non conta poco. Lascio a voi trarre le dovute conclusioni.