• La Cisal si oppone al piano di chiusura delle Ferrovie della Calabria
    06/09/2011 | Antonio Vecchio, Cisal

    stazione fdc, cinquefrondi

    CATANZARO – La Cisal si oppone fermamente alla chiusura dell’Azienda delle Ferrovie della Calabria e proclama lo stato di agitazione del sindacato. Non possiamo più permetterci il lusso di essere testimoni silenti del modo di procedere da parte dei dirigenti delle Ferrovie della Calabria che hanno deciso di colpire indiscriminatamente tutti i lavoratori (tranne ovviamente quelle fasce sindacali che hanno contribuito allo sfascio), pensando, in modo magistrale, alla eliminazione totale una antica azienda di trasporti che ha firmato la storia della Calabria, dimenticando che il vero problema è stato e resta la fallimentare e allegra gestione dei fondi pubblici. La Cisal, che ha mobilitato le sue articolazioni di settore in tutta la Calabria, coglie la sfida delle Ferrovie della Calabria ed invita istituzioni, classe politica, associazioni e cittadini tutti a respingere con forza i contenuti del piano di eliminazione che l’Azienda ha messo in piedi per superare l’errata strategia che ha condotto allo sfascio e che da qualche tempo ha messo in seria e disperata preoccupazione tutti i dipendenti mettendo in allarme le strutture di servizio. La Cisal avverte il dovere di esprimere la più severa condanna nei confronti di chi ha progettato l’ultimo catastrofico atto di gestione di un’Azienda che ha retto fino ad oggi l’urto e le difficoltà dei tempi grazie all’impegno e alla caparbietà di quanti continuano a prestare la propria sacrificata opera attraverso rinunce e privazioni. Gli errori commessi negli ultimi decenni, più volte sottolineate dal personale aziendale, non sono mai state colte dall’Azienda apparsa quasi sempre indifferente di fronte alle sollecitazioni, talvolta quotidiane, espresse da chi ha sempre avuto a cuore l’attività di uno dei servizi di trasporto più adeguati alle necessità della popolazione. Per la Cisal quello che più preoccupa e l’assurda iniziativa di alcuni sindacati che stanno utilizzando la classe politica trasmettendogli soluzioni che non hanno niente a che vedere con le vere proposte per uscire fuori dalla avvilente situazione aziendale. Per superare l’attuale condizione economico organizzativa occorre porsi all’ascolto dei veri protagonisti dell’attività aziendale, i lavoratori, raccogliendo attraverso i loro giudizi le idee più adeguate e che devono riguardare una più razionale disposizione della forza lavoro ed il ripristino dei compartimenti provinciali, rendendoli efficienti nella loro inderogabile funzione, favorendo la realizzazione di un vero e proprio atto di rilancio dell’Azienda. La Cisal propone l’avvio di una inversione di rotta che passi attraverso l’attuazione di una moderna e innovativa politica del risanamento aziendale prendendo esempio da quanto avviene in altre regioni dove la politica dei trasporti continua ad avere il suo successo per l’affermativo coinvolgimento dei lavoratori nelle scelte aziendali. Un problema di cui deve farsi carico pesantemente il Presidente della regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, il primo a garantire il posto di lavoro ai dipendenti delle Ferrovie della Calabria ed il primo a pretendere che venga studiato un nuovo percorso decisamente più rispondente alle esigenze della popolazione e al futuro dei lavoratori dell’Azienda, coinvolgendo gli stessi lavoratori cui viene demandato il compito di assolvere con più competenza e responsabilità agli impegni quotidiani mentre ai dirigenti aziendale viene rivolto l’appello di ridisegnare una nuova tipologia organizzativa capace di rispondere alla forte domanda di servizio che proviene dagli utenti del mondo calabrese dei trasporti.

    Antonino Vecchio,
    Segretario Generale dell’Unione Provinciale CISAL