CINQUEFRONDI – Ascoltare gli Inti Illimani, a Cinquefrondi, in un momento di generale e diffusa incertezza, ed in una cornice partecipativa ed emozionale singolare, non può aver fatto che bene. Un paese, il nostro, che ha bisogno di riacquistare immagine e identità, conciliazione, senso della cittadinanza, e le parole, così come il canto degli Inti Illimani, che sono testimonianze vive e sofferte di lotta e di speranza, hanno fatto da collante, almeno nella serata di ieri. Il leader del gruppo ha parlato di lotta e di pace, che sono termini ossimorici solo apparentemente. Perché il motore della pace e della giustizia è proprio la lotta. Che è lotta di idee, di azioni, di parole dette e ridette, che dovranno essere ancora ridette, fino ad entrare nelle menti e nei cuori di tutti. Testimonianze, dicevamo, attraverso la musica ed il canto, di lotta e di speranza per uscire da una condizione che non è soltanto dei Cileni che hanno vissuto una dittatura tra le più feroci e che, attualmente, pur se liberatisi dalla dittatura, vivono gravi emergenze politiche e sociali. Pur nelle peculiarità, tali e tanti sono i parallelismi che si potrebbero fare che, si può ben dire, è anche una nostra condizione, di tutti noi Italiani, a prescindere dalle diverse appartenenze politico-sociali. In questo senso, sia come Cinquefrondesi che come Italiani, ascoltare la musica deli Inti Illimani non può che aver fatto bene.
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Il concerto degli Inti Illimani a Cinquefrondi. Testimonianza di lotta e di speranza per uscire da una condizione parallela07/09/2013 | Rosanna Giovinazzo | Edicola di Pinuccio