• Il carcere “Luigi Daga” di Laureana riaprirà entro settembre ed ospiterà cento detenuti
    L'impegno preso dal ministro della Giustizia Cancellieri nel corso di un incontro con il consigliere provinciale Longo ed alcuni rappresentanti del comitato locale. La struttura chiusa da ottobre 2012
    23/07/2013 | Francesco Bonini | Edicola di Pinuccio

    longo-cancellieriREGGIO CALABRIA – E’ raggiante al telefono il consigliere provinciale Giuseppe Longo, capogruppo di Rifondazione Comunista alla Provincia di Reggio Calabria, e ne ha ben donde. Una grande notizia per la Piana di Gioia Tauro che premia l’impegno in favore della riapertura del carcere di Laureana.

     

    Sono appena uscito dalla Prefettura di Reggio- dice Longo all’Edicola di Pinuccio – dove sono stato ricevuto dal ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri. Ho avuto la sua parola che  il carcere di Laureana di Borrello riaprirà entro la fine di settembre ed ospiterà  cento detenuti.

     

    Travagliate le vicende che nell’ultimo anno hanno visto la struttura protagonista di un tira e molla. L’istituto a custodia attenuata nato nel 2004 in maniera sperimentale per detenuti tra i 18 e 25 anni era stato successivamente trasformato in casa circondariale nella quale però i detenuti,  avevano la possibilità di operare in una serie di laboratori od essere impegnati in attività esterne di utilità sociale.

     

    Improvvisamente, nel giro di pochissimo tempo, per logiche ancora oggi sconosciute, il Luigi Daga veniva chiuso “temporaneamente”. Ma era una temporaneità che aveva il sapore di primo passo verso la soppressione.Un carcere modello sia dal punto di vista strutturale che del recupero sociale degli ospiti veniva chiuso e progressivamente smantellato attraverso lo spostamento di mobili, attrezzature, uffici. Gli agenti di custodia ed il personale amministrativo ritornavano in servizio nelle strutture di provenienza e dalle quali non erano mai stati trasferiti ma solo distaccati. I detenuti trasferiti anche loro in altre sedi.

     

    Era l’ottobre del 2012 ed immediate giunsero le reazioni della società civile e dei familiari degli ospiti del Daga. Appelli per la riapertura di madri disperate partirono all’indirizzo delle più alte cariche dello Stato, appelli  carichi di lacrime per la paura di vedere interrotto il percorso di recupero dei propri figli.  Si mossero i sindacati, i pariti politici, un appello all’allora ministro Severino partì anche dal premio Nobel Dario Fo. Ma la vicenda prese subito la piega della non rassegnazione. Un comitato spontaneo venne costituito a Laureana di Borrello, con la presidenza di Rocco Domenico Ceravolo, già sindaco per due legislature, vi presero parte semplici cittadini, amministratori locali ed operatori commerciali, questi ultimi preoccupati per il venir meno di un indotto oramai consolidato. Si, perché la struttura era oramai diventata una risorsa per il territorio, per Laureana di Borrello ma anche per i comuni viciniori della Piana.

     

    Non sono mancate le passerelle elettorali. Spuntano interrogazioni parlamentari sulla questione. Tutti pronti, a ridosso delle elezioni a cavalcare il tema a caccia di consensi, poi, passato il periodo, più nulla o quasi. Solo la testardaggine di alcuni componenti il comitato, tra i quali Giuseppe Longo, ha tenuto accesi i riflettori sulla vicenda.  Nel frattempo nel capoluogo di provincia veniva ultimato il secondo carcere cittadino, quello di Arghillà e, considerato il periodo di forti ristrettezze economiche statali,  tutto faceva presumere che sul “Luigi Daga” di Laureana si stesse per pronunciare la parola fine. Per un momento era pure spuntata l’ipotesi, immediatamente sparita sotto una valanga di proteste, di trasformazione in struttura per la cura di malati mentali gravi.

     

    Proprio in prossimità dell’inaugurazione della nuova struttura reggina, Longo ha chiesto ed ottenuto di essere ricevuto dal ministro Cancellieri presso il ministero della Giustizia a Roma, erano i primi di giugno. Un primo incontro interlocutorio dal quale è emerso che la vicenda che aveva avuto  inizio nella precedente legislatura, non aveva nemmeno sfiorato l’ufficio del ministro. Un rinvio di una settimana alla presenza dei soggetti dell’amministrazione penitenziaria e dei funzionari del ministero il primo risultato ottenuto, il tutto per valutare la questione nel suo complesso. Dal secondo incontro “tecnico” nessun risultato concreto relativo alla riapertura, ma nemmeno la notizia della definitività della chiusura. L’antieconomicità dell’operazione sembrava però avere la meglio.

     

     Il resto è storia di oggi, il ministro in visita a Reggio Calabria per l’inaugurazione del carcere di Arghillà, fa contattare il consigliere provinciale Longo e lo riceve insieme ad alcuni componenti del comitato pro-carcere di Laureana nel Palazzo del Governo a margine degli impegni istituzionali. Un breve colloquio concluso nel migliore dei modi. Alla fine la rassicurazione e l’impegno “d’onore” del ministro, il Luigi Daga di Laureana di Borrello non chiuderà e sarà riaperto entro settembre ospitando 100 detenuti.

     

    Una bella soddisfazione ed un premio alla caparbietà di chi non si è dato per vinto ed ha continuato a percorrere la strada della non rassegnazione. La politica per una volta, quella vera, quella votata alla difesa ed allo sviluppo del territorio, ha avuto la meglio sull’appiattimento cui siamo abituati. Ora si tratta solo di appuntarsi una data nell’agenda. A fine settembre il consigliere Longo, Laureana, i suoi cittadini, gli operatori economici, l’intera piana di Gioia Tauro sapranno se la parola data dalla Cancellieri sarà mantenuta o ci si nasconderà ancora una volta dietro una miriade di scuse per giustificare la correzione di rotta.