• Grotta della Lamia: tra mito e leggenda batte il cuore di Zeus
    29/04/2015 | Luigi Putrino | www.calabrianotizie.it

    MONTEBELLO IONICO – Sono tanti i monumenti naturali che rendono la Calabria, un luogo ricco, capace di soddisfare le aspettative di tutti i turisti, sia gli amanti del mare sia gli amanti di tesori nascosti nella natura. Ed è proprio nella ricca e fitta vegetazione calabrese che sono custoditi tesori d’inestimabile valore, storico e mitologico, intorno ai quali ruotano leggende suggestive. È il caso della Grotta della Lamia, in Calabria, dove batte il cuore di Zeus.

    La particolare grotta, che attira l’attenzione di curiosi e appassionati fin dal suo nome, è situata nel comune di Montebello Ionico, nella zona montuosa di Reggio, la più antica tra le città della Calabria, nota come Area Grecanica.

    lamia

    Stalattiti, stalagmiti e conchiglie fossili arredano l’interno di questa grotta scavata nella roccia dall’azione erosiva dell’acqua marina nel tempo, trasformandola in un vero museo naturale; infatti, la grotta sarebbe sorta prima ancora che emergesse il massiccio dell’Aspromonte e quindi si trovava quasi sul livello del mare. Questo spiega la presenza delle conchiglie fossili e i resti fossili di altri animali marini sulle pareti interne e sulle volte.

    Racconti e leggende sulla Grotta della Lamia
    Si sa ben poco della struttura interna della caverna, è probabile che i corridoi raggiungano il centro abitato di Motta San Giovanni oppure che arrivino fino al letto del fiume. Secondo la testimonianza degli anziani del luogo, la grotta della Lamia comunicava con una vicina grotta, nota come ‘A Ruuta. Come ci si aspetterebbe, intorno a questa teoria ruota un racconto popolare che si tramanda da nonno a nipote.

    Si racconta di un contadino che vide uno dei suoi maiali scomparire all’interno della grotta, mentre era al pascolo con il suo bestiame proprio nelle vicinanze della Grotta della Lamia. Non riuscendo a trovarlo, ritornò nel proprio capanno rassegnato. Alcuni giorni dopo, mentre era al pascolo in un campo vicino, vide sbucare dal nulla il suo maiale che venne fuori proprio dalla “A vucca da ‘a Ruuta”.
    Ma non preoccupatevi, le leggende e i racconti non sono terminati e se vi state ancora chiedendo il significato e il nesso della Grotta della Lamia con il cuore di Zeus, non temete, vi accontentiamo subito.
    Lamia era una regina vissuta nell’antica Libia, figlia del re Belo e, secondo la leggenda, l’amante segreta di Zeus.

    Dal loro amore segreto nacquero diversi figli; anzi un’intera dinastia. Era, moglie di Zeus, accecata dall’invidia di quest’amore, si vendicò uccidendo tutti i figli di Lamia, eccetto Sibilla e Scilla. Scilla fu trasformata in un mostro, con la testa di donna e il corpo di un serpente enorme e intrappolata in mare.

    Da qui ebbe origine la leggenda del borgo di Scilla, un vero gioiello della Calabria da scoprire. Lamia, stremata dal dolore e dalla disperazione per la morte dei figli, si trasformò in un mostro orribile e a causa del suo aspetto, si rifugiò all’interno di una grotta sotterranea. La leggenda narra che la regina, diventata cattiva per il dolore, attirava all’interno della grotta greggi e fanciulli, divorandoli per saziare la sua fame di sangue, trasformando l’ingresso in una vera bocca da cui non vi era via di salvezza. Per questo motivo si dice che alla Grotta della Lamia sia rimasto legato il cuore di Zeus.

    Arrivare alla Grotta della Lamia
    Per arrivare alla grotta è necessario seguire un percorso specifico. Da Reggio Calabria, seguite le indicazioni per la Superstrada Ionica 106 direzione Taranto. Seguite le indicazioni prima per S. Elia, poi località Masella, e Montebello. Da qui raggiungete il comune di Fossato Ionico e da li proseguite in direzione Lungia, attraversando il piano Campi di Embrisi. A distanza di circa due chilometri, arriverete presso la Purtedha du Niru, dove parte uno stretto e ripido sentiero che vi conduce direttamente all’ingresso di questa grotta suggestiva. Se non siete pratici del luogo, vi suggeriamo di chiedere informazioni a qualcuno del posto.