Reggio di Calabria – Il Consiglio Regionale della Calabria ha il suo Piano Triennale anticorruzione per le annualità 2015 – 2017.
Il documento, su proposta del Presidente Nicola Irto, è stato approvato, come primo punto all’ordine del giorno, nell’ultimo Ufficio di Presidenza.
Il fine del Piano Triennale è quello di indicare e valutare i rischi per l’amministrazione, con l’obiettivo di scoprire possibili casi di corruzione e ridurne le occasioni con interventi specifici.
Soprattutto nei settori e nei procedimenti più esposti, individuati nel documento e oggetto di una costante azione di monitoraggio.
Il punto centrale del Piano è la trasparenza dell’ente, collegata alla performance, per meglio gestire il rischio di corruzione.
Con un’apertura alla partecipazione democratica, quale valido strumento di controllo, utile anche per prevenire episodi di illegalità e garantire un’attività amministrativa efficace nel rispetto dei diritti sociali e civili dei cittadini.
Per questo il Piano sarà in formato open, pubblicato sul link Trasparenza Amministrativa del sito web di Palazzo Campanella.
«Il Consiglio Regionale deve essere un palazzo di vetro per i calabresi – ha dichiarato il Presidente Nicola Irto. Il piano anticorruzione, quindi, rappresenta un altro importante passo per la trasparenza amministrativa e il rispetto delle regole. Sarà possibile per i cittadini effettuare l’accesso civico e richiedere gratuitamente gli atti, i documenti e le informazioni che il Consiglio è tenuto a pubblicare, semplicemente con una mail indirizzata a trasparenza@consrc.it».
Il Piano rivolge importante attenzione, poi, sia all’inconferibilità e incompatibilità degli incarichi dirigenziali, sia alla rotazione del personale con funzione di responsabilità in aree a rischio, tenuto conto, comunque, delle competenze maturate e pur sempre necessarie a garantire la continuità della gestione amministrativa.
Altro aspetto rilevante è l’introduzione del “Patto per l’integrità”, un documento bilaterale sottoscritto con il Consiglio regionale da chiunque partecipi a una gara superiore ai 10.000 euro. Un atto che impegna il destinatario dell’offerta e della proposta alla trasparenza, alla lealtà e alla correttezza nell’operato delle procedure ai fini dell’assegnazione della gara, pena l’esclusione dalla stessa.