• Dieta Mediterranea, Grillo replica alle critiche: “Propongo un soggetto di diritto privato, e non in-house”
    "La Regione Sicilia ha istituito una fondazione sulla Dieta Mediterranea; un’altra ne esiste, da poco, in Puglia. In Calabria c’è chi boicotta"
    16/07/2013 | Alfonsino Grillo, consigliere regionale Pdl | Cmnews.it

    REGGIO CALABRIA – “Apprendo oggi dell’esistenza di una lettera aperta della “Fondazione Paolo di Tarso” che, affermandosi “promotrice del Progetto “Dieta Mediterranea – Futuro Alimentare”, promosso dalla Camera di Commercio di Cosenza, si scaglia contro il mio progetto di legge in materia. Non avevo il piacere di conoscere la suddetta fondazione la quale, a dare una veloce scorsa ai suoi molteplici progetti e servizi, non sembra operare esclusivamente nel campo della Dieta Mediterranea, al contrario dell’organismo che propongo di istituire, cioè una fondazione di scopo di diritto privato (e non in house come afferma il disinformato estensore della lettera aperta).

     

    Non mi pare che al momento della presentazione della mia proposta di legge (2011) questo progetto della fondazione Paolo di Tarso fosse così “macroscopico” o in una fase così avanzata (non so nemmeno se lo sia adesso, nonostante i reboanti proclami). Peraltro da anni alcune Camere di Commercio Calabresi (compresa quella di Vibo Valentia) hanno avviato e portato a termine interessanti progetti sul tema Dieta Mediterranea senza aver nulla da ridire sulle iniziative altrui. Ma non è nemmeno questo il punto. Quando, nel 2011, avendo avuto incarico dal presidente Scopelliti di seguire la fase di preparazione della Regione ad Expo 2015, ho presentato la proposta, tutto avevo in mente tranne che di ridurre la Dieta Mediterranea ad una iniziativa localistica. La mia politica legislativa è stata, infatti, quella di creare una “open lex” (vedi articolo 2, comma 2: Il gruppo di lavoro interdipartimentale… ha altresì facoltà di coinvolgere nella stesura di programmi e progetti enti, organismi ed esperti di comprovata competenza in materia di Scienza Alimentare e materie affini o collegate”).  Se l’autore dell’articolo avesse letto la proposta di legge senza pregiudizi, forse avrebbe colto questo importante passo, come lo hanno fatto tutti coloro che, dalle Università Italiane alle fondazioni di ricerca sugli alimenti, hanno aderito in modo entusiasta ad essa, contribuendo ad arricchirla nel corso del suo iter legislativo.

     

    La verità è che della mia proposta costui ha capito molto poco. Altrimenti non parlerebbe (un po’ approssimativamente, tra l’altro) di “brand di riferimento” , “libero mercato” “finanziare” e “monopolio”. Le intenzioni della mia proposta, infatti, sono anzitutto scientifiche e di tutela della Salute, associate al concetto di sana alimentazione. Il dato economico è una subordinata, come del resto si legge nella relazione di presentazione. Per quanto riguarda la scelta di Nicotera, anche se la fondazione Paolo di Tarso lo ignora (o finge di ignorarlo, dal momento che parla dell’Accademia Dieta Mediterranea) lì sono presenti da decenni tre osservatori ed un centro per la lotta all’obesità. Il fatto che l’Unesco abbia citato il Cilento – e non Nicotera – nel proclamare la Dieta Mediterranea patrimonio dell’Umanità è un errore storico-scientifico del quale l’Unesco si è reso presto conto, tant’è che ha invitato il sottoscritto nel 2012 a partecipare alle Giornate Internazionali della Dieta Mediterranea (dove peraltro non ricordo di aver sentito interventi di membri della fondazione Paolo di Tarso); partecipazione che è stata richiesta anche per quest’anno. Mentre per il 2014 l’Unesco vorrebbe indire una giornata mondiale della Dieta Mediterranea proprio a Nicotera.

     

    Considero sintomo di disonestà intellettuale, da parte di un ente che edita un magazine sulla Dieta Mediterranea, ignorare la città nella quale il suo scopritore, Ancel Keys, avviò le sue ricerche e dove nel 2003 si è svolto il primo Simposio Internazionale sulla dieta mediterranea italiana di riferimento (il secondo nel 2005). E, senza nulla voler togliere al prof. Fausto Cantarelli, insigne economista alimentare, faccio notare che a questo progetto sta attivamente collaborando un dei massimi studiosi mondiali della Dieta Mediterranea, il Chiar. Prof. Antonino De Lorenzo dell’Università di Tor Vergata, ai cui studi (De Lorenzo A,Alberti A,Iacopino L, Andreoli A, Perriello G, Serranò P Food habits in a southern Italian town (Nicotera) in 1960 and 1996: still a reference italian mediterranean diet ; De Lorenzo A, Noce A, Bigioni M, Calabrese V, Della Rocca DG, Di Daniele N, Tozzo C, Di Renzo L The effects of italian mediterranean organic diet (Imod) on health status ; [De Lorenzo A, Fidanza F] Dieta mediterranea italiana di riferimento) ed al cui sito (http://www.indim.it/) rimando l’incauto estensore dell’articolo. Considero, poi, mancanza di attaccamento alla Calabria queste prese di posizione a favore di altre regioni al solo scopo di tentare di sabotare una proposta di legge che costa poco alla comunità calabrese ma che invece renderà moltissimo perché darà uno strumento di lavoro indispensabile alla Calabria in vista dell’Expo 2015. Disconoscere l’importanza di Nicotera in materia, infatti, sarebbe come disconoscere l’importanza di Pioppi. La Regione Sicilia ha istituito una fondazione sulla Dieta Mediterranea; un’altra ne esiste, da poco, in Puglia . In Calabria, invece, per solite questioni di campanile (o di vile metallo?), c’è chi boicotta, magari per darsi una visibilità che finora non ha avuto.