• Cinquefrondi. Presentato il documento strategico di base del Piano Strutturale Comunale
    Nella sala del Consiglio Comunale l'esposizione del sindaco e dei tecnici incaricati, poi gli interventi di associazioni, partiti e tecnici locali
    20/01/2015 | Simona Gerace | Quotidiano del Sud

    CINQUEFRONDI - I tecnici cinquefrondesi mentre visionano il documento strategico di baseCINQUEFRONDI – Seconda riunione con i tecnici e i cittadini per la presentazione del documento strategico di base ieri pomeriggio alle 16 a Cinquefrondi. L’iniziativa che si è svolta presso la sala “Violetta Mammola” del Palazzo Municipale, ha rappresentato un momento di confronto tra progettisti, tecnici e cittadini sulla formulazione del piano strutturale comunale. Ad introdurre l’incontro è stato il primo cittadino, Marco Cascarano il quale ha garantito che il nuovo Psc recepirà le direttive della Legge regionale del 2002, senza sostanziali modifiche nell’individuazione delle aree edificabili. Fino ad oggi lo strumento di riferimento era un vecchio piano di fabbricazione risalente al 1989, cui era seguito un secondo documento nel 1991, e una decisione del Comune di Cinquefrondi, rivelatasi poi fallimentare, di aderire a un progetto associato con altri 6 comuni della Piana, Anoia, Cittanova, Melicucco, Polistena, San Giorgio Morgeto, Giffone. A circa un anno dall’uscita dal Psa il Comune ha quindi indetto una gara con procedura aperta, affidando alla società cosentina “Sigeco Srl” la redazione di un piano definito dal primo cittadino «chiaro, trasparente, aperto, partecipato e privo di qualsiasi discrezionalità politica».

     

    Le dichiarazioni di Cascarano inerenti le caratteristiche tecniche del Psc sono state confermate dal dirigente e tecnico comunale, Maurizio Carlino, il quale ha anche sottolineato che il nuovo documento riprenderà le linee urbanistiche del piano di fabbricazione antecedente al 2002 e stabilirà un metodo unitario di perequazione tra i cittadini per ciò che concerne le aree da destinare ai servizi e al verde pubblico.. «Una decisione sia politica che tecnica questa – ha chiarito Carlino – in quanto non ritenevamo giusto la riconversione stabilita dalla Legge regionale del 28 Dicembre 2007 che trasformava una parte di aree edificabili in zone agricole».

     

    Sulle carenze delle leggi regionali e sulla necessità dei comuni di produrre una pianificazione strutturale che tenga conto delle esigenze dei territori, si è soffermato Pio Castiello, il quale dopo aver definito la legge 19 «un percorso ad ostacoli in cui il consiglio comunale in carica ha poteri limitati, dal momento che le nuove edificazioni sono consentite solo in casi di accertata necessità», si è soffermato sull’iter del documento strategico di base, cui seguirà seguirà l’approvazione in consiglio comunale del preliminare e la conferenza permanente dei servizi, che porterà i tecnici a discutere con Regione e Provincia. Un’ulteriore distinzione infine Castiello l’ha fatta tra Psc, che regolamenterà le nuove costruzioni, e regolamento edilizio che disciplinerà l’esistente.

     

    Tanti gli interventi da parte di tecnici, cittadini e politici. Michele Galimi, Aldo Polisena e Armando Foci si sono soffermati sulla viabilità, sul risanamento del centro storico e sulla conurbazione con i centri limitrofi, il tecnico Angelo Napoli ha plaudito il ritorno al vecchio piano di fabbricazione, il rappresentante Udc, Salvatore Leva, ha ricordato l’impegno del suo gruppo nella redazione del progetto, chiedendo lumi sulla presenza di Pip (Piani di insediamento produttivo).